America – Il film, recensione: rivoluzione irriverente su Netflix

La recensione di America - Il film, dissacrante rilettura animata della Rivoluzione americana, disponibile su Netflix.

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America - Il film: un momento del film

La recensione di America - Il film, che arriva su Netflix dopo aver debuttato in sala al Festival di Annecy, comporta un ritorno a certe atmosfere irriverenti associate ai due produttori Phil Lord e Chris Miller: in particolare, viene in mente la loro serie animata Clone High (andata in onda per una stagione tra il 2002 e il 2003 e prossimamente in modalità revival su HBO Max negli Stati Uniti), dove i protagonisti liceali erano cloni di personaggi storici come Gandhi, Cleopatra, Giovanna d'Arco e Abraham Lincoln (quest'ultimo con la voce di Will Forte, che lo doppia ogni volta che Lincoln appare in un progetto di Lord e Miller, incluso il nuovo film). Qui siamo in territori simili, con una storia che sostiene di essere basata su eventi reali nei titoli di testa ma in realtà fa molto allegramente quello che gli pare con figure emblematiche quali Lincoln (che all'epoca dei fatti presi in considerazione non era neanche nato), George Washington e Thomas Edison (altra presenza squisitamente anacronistica). E lo fa con un'irriverenza che comporta, per il mercato americano, il divieto ai minori, sottolineando l'ambizione di Netflix nel voler andare oltre i preconcetti sul medium dell'animazione.

Guerra e (poca) pace

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America - Il film: una scena del film d'animazione

America - Il film rilegge il conflitto tra statunitensi e inglesi in maniera volutamente folle e storicamente scorretta, rendendola sostanzialmente una rivalità fra Washington (Channing Tatum) e Benedict Arnold (Andy Samberg) dopo che quest'ultimo ha ucciso Lincoln. Incoraggiato dalla moglie (Judy Greer), il generale decide di mettere su una squadra, composta da Thomas Edison (Olivia Munn), qui in versione al femminile (ce l'ha con gli inglesi perché in quanto scienziata la accusano di stregoneria), Sam Adams (Jason Mantzoukas), Paul Revere (Bobby Moynihan) e Geronimo (Raoul Trujillo). Un'allegra combriccola che dovrà vedersela con Arnold e con il re inglese in persona (Simon Pegg), ma non prima di aver avuto varie discussioni su argomenti come il razzismo, la misoginia e diverse pratiche sessuali (il fantasma di Lincoln appare in sogno a Washington per dirgli "Se tua moglie ti propone un lavoretto di mano, devi sempre dire di sì"). Sarà una guerra a base di freddure e giochi di parole, tutta in nome di quella strana entità che conosciamo come America.

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Troppi cuochi?

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America - Il film: una scena del film animato

Il marketing ha puntato molto sulle forze creative coinvolte, ribadendo che il film nasce dalle menti dei "padri fondatori di Archer, Spider-Man: Un Nuovo Universo, I mercenari - The Expendables e Magic Mike", tutti coinvolti come produttori, sceneggiatori o registi (e nel caso di Tatum anche la voce di Washington, con caratterizzazione che ricorda la sua performance da muscoloso idiota in 21 Jump Street e il suo sequel, anch'essi targati Lord e Miller). Un miscuglio intrigante, ma che non si traduce in un'alleanza sufficientemente sgangherata come quella che vediamo sullo schermo: a livello sia di scrittura che di animazione c'è il sentore di un lavoro lasciato a metà, che fa il minimo indispensabile sapendo che l'algoritmo di Netflix farà il resto, attirando coloro che sono fan dei prodotti succitati ma non per forza attenti a eventuali incongruenze tonali derivate dallo scontro fra menti in apparenza simili ma in realtà non più di tanto (c'è un abisso tra il postmodernismo ammiccante e allegro di Lord e Miller e quello più cinico di Adam Reed, per dirne una).

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America - Il film: una sequenza del film

C'è, da un lato, la volontà di riscrivere l'epopea statunitense con litri di sangue e trovate carine (Arnold in versione licantropo è un antagonista irresistibile), e dall'altro quella di buttare nel calderone qualunque argomento, come se fosse la versione animata di una chiacchierata improvvisata fra comici su argomenti attuali come il gender bending e la ritrovata consapevolezza di ritratti a volte involontariamente offensivi di etnie diverse da quella bianca (notevole, in tal senso, la scelta di affidare la parte di Geronimo in originale a un attore che è di origine parzialmente Apache). Sembra quasi più una raccolta di sketch - di cui alcuni strepitosi e altri passabili - che un progetto nato con una struttura coerente e coesa, capace sì di divertire ma senza quasi mai andare oltre il primo livello di lettura. Il che, data la materia a disposizione, in mano alle persone coinvolte, sa un po' di occasione persa, per quanto volgarmente simpatica.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di America - Il film, sottolineando quanto si tratti di produzione animata di Netflix che ha diverse idee forti ma non sempre riesce a unirle in un progetto con una struttura comica solida. Notevole il cast vocale originale, a partire da Channing Tatum.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • Le prestazioni vocali in originale sono spassose.
  • Singole gag sono eccezionali.
  • I momenti splatter e action sono visivamente accattivanti.

Cosa non va

  • La scrittura e l'animazione non sempre sono all'altezza della follia concettuale del progetto.