Adolescence, recensione: una storia drammatica in un grande piano sequenza

Nella miniserie britannica in quattro episodi la storia ci accompagna nel dramma vissuto da una famiglia dove il figlio tredicenne è stato accusato di un orribile delitto. Con Stephen Graham, su Netflix.

Un'immagine di Adolescence

L'alba è appena sorta quando la polizia fa irruzione nella casa della famiglia Miller per arrestare il secondogenito Jamie, un ragazzino di appena tredici anni. Il detective Bascombe, a capo delle indagini, dichiara che questi è accusato di un omicidio e in quattro e quattr'otto lo conduce in caserma insieme al suo team. Lì poco dopo viene raggiunto dai genitori - il padre Eddie e la madre Manda - e dalla sorella maggiore Lisa, ancora scossi dalla situazione e in comprensibile ansia per lui.

Una Scena Di Adolescence
L'innocenza del male in Adolescence

In Adolescence dopo i prelievi medici di routine e l'arrivo dell'avvocato difensore d'ufficio, la famiglia viene messa al corrente dei capi di imputazione e ha luogo un interrogatorio nel quale gli investigatori mettono di fronte a Jamie, che continua a proclamarsi innocente, delle prove apparentemente schiaccianti. Sarà l'inizio di un dramma dalle conseguenze imprevedibili...

Adolescence: dall'inizio alla fine

Adolescence Scena
Le indagini si complicano in Adolescence

I piano sequenza sono diventati sempre più una costante dell'immagine contemporanea, con la loro presenza che si sta moltiplicando sempre di più non soltanto sul grande schermo ma anche sul piccolo, con la serialità che sta facendo proprie queste narrazioni senza stacchi, capaci di trasportare di peso lo spettatore all'interno della storia e nelle tribolazioni dei suoi protagonisti.

Adolescence si inserisce in questa "moda" con una certa solidità, trovando il modo di variare le quattro puntate che compongono il racconto adottando diversi punti di vista e personaggi, con situazioni che vanno a indagare nel privato di una famiglia ma non solo, con l'ambiente scolastico stesso analizzato ai raggi X tramite una videocamera che senza fiato segue le dinamiche della vicenda.

Boiling Point e The Bear: quando il piano sequenza corre in cucina Boiling Point e The Bear: quando il piano sequenza corre in cucina

Un mondo difficile

Questa miniserie britannica segna una nuova collaborazione tra il regista Philip Barantini, che si è seduto dietro la macchina da presa per l'intera operazione, e l'attore Stephen Graham, a pochi anni di distanza dal già notevole Boiling Point - Il disastro è servito (era il 2021). Un film - poi serie anch'esso - che adottava la stessa tecnica, ambientato nella frenetica cucina di un ristorante, e del quale Adolescence può considerarsi come una diretta evoluzione.

Un Frame Di Adolescence
Una coppia di genitori distrutta dal dolore

In quest'occasione si affrontano temi e complessi e assai contemporanei, con il tema delle baby gang e del bullismo in sottofondo alla vicenda privata e personalissima vissuta dal nucleo principale: l'accusa mossa, e supportata da prove nette, nei confronti di quell'adolescente problematico è talmente grave che è in grado di cambiare per sempre non soltanto il futuro del diretto interessato, ma anche le vite delle persone a lui care. Esplicativa a tal riguardo la puntata di chiusura, che si focalizza proprio su come quest'evento di cronaca nera abbia influenzato, a tredici mesi dal fatto, la quotidianità dei genitori e della sorella.

Nel cuore del dramma

Un Immagine Di Adolescence
Chi è il vero colpevole?

Ovviamente ogni singolo episodio ci trascina in un contesto diverso: il primo segue pari passo le fasi dell'arresto e le pratiche in caserma, il secondo ha luogo tra le aule scolastiche dove tutti sapevano - o forse no - il terzo è ambientato in riformatorio e l'ultimo ha inizio tra quelle mura di casa dove tutto è iniziato. Non si tratta di spoiler in quanto il racconto mette relativamente in chiaro le cose sin dalla sua premessa, con il colpo di scena sul finire dell'apripista che lascia pochi spazi a dubbi potenziali.

La camera segue spesso i personaggi di spalle per spostare, anche repentinamente, il punto di vista, affidandosi qua e là a riprese con droni quando si necessita di uno spostamento più o meno breve. La regia è dinamica al punto giusto, sfruttando al meglio anche i fuori campo tramite lo sguardo di personaggi che stanno assistendo alla scena, e se la cava ottimamente anche nella sequenza action dell'inseguimento tra i corridoi e i dintorni dell'istituto.

Un Dramma Privato In Adolescence
Una scena di Adolescence

E che dire poi del colloquio con la psicologa? Tensione ai massimi livelli, con lo sguardo che non molla per un attimo i due personaggi principali e quell'unica stanza quale ambientazione quasi totale di una serrata resa dei conti verbale, mettente in mostra il talento cristallino del giovanissimo Owen Cooper, al suo esordio assoluto.

Tra analisi su una gioventù moderna e sempre più incerta, vittima e colpevole al contempo, e sensi di colpa genitoriali sui presunti sbagli commessi nel crescere un figlio, Adolescence ha un suo peso drammatico specifico, che sa come farsi portatore di messaggi senza sacrificare un solido intrattenimento impegnato, portando lo spettatore a identificarsi nella tragedia vissuta dai protagonisti, senza giudicare o moralizzare gratuitamente.

Conclusioni

Quando un tredicenne viene accusato di un orribile delitto, la sua famiglia stenta a credere alla versione della polizia, per quanto le prove siano schiaccianti. L'immediato e qualche mese dopo da quel drammatico giorno caratterizzano questa miniserie britannica ricca di spunti, con ogni puntata girata in un unico piano sequenza e pronta a trascinarci nelle conseguenze del crimine. Non soltanto su quanto accade all'effettivo colpevole, ma anche alle persone a lui più vicine, vittime anch'esse di una società che non fa sconti, dove il bullismo tra i giovani è soltanto il primo seme dell'odio, pronto a rispecchiarsi in una società adulta sempre più smarrita.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Una regia solida che gestisce i piano sequenza con sicurezza.
  • Sceneggiatura intensa che scava con la giusta profondità nel dramma dei personaggi.
  • Magnetiche interpretazioni del cast, su tutti Stephen Graham e l'esordiente Owen Cooper.

Cosa non va

  • Lo stile di ripresa non era a conti fatti effettivamente necessario, ma non può dirsi un vero e proprio difetto.