In tempi di emergenza come quelli che stiamo vivendo, Letitia Wright interviene al London Film Festival 2020 comodamente seduta sul divano della sua camera d'hotel. L'attrice nata in Guyana, ma cresciuta a Londra, sfoggia la stessa chioma che l'ha resa celebre in Black Panther, le lunghissime e fitte treccine che arrotola sulla testa. In Mangrove di Steve McQueen, mostrato in anteprima al festival londinese e a breve anche alla Festa di Roma, ha i capelli corti e un look deciso. McQueen l'ha voluta nel ruolo dell'attivista inglese Altheia Jones-LeCointe, una dei leader delle British Black Panther finita sotto processo insieme agli altri frequentatori del Mangrove, ristorante di Notting Hill finito nel mirino della polizia inglese negli anni '60 di cui si parla nell'episodio di Small Axe.
All'epoca del processo ai Mangrove Nine, Altheia Jones-LeCointe aveva circa 25 anni e già le idee chiare proprio come la 26enne Letitia Wright che ripercorre gli esordi in una lunga chiacchierata festivaliera. "I film hanno influenzato la mia vita fin da piccola. Non avevo molti amici e trascorrevo le estati da sola a guardare lungometraggi che scaricavo (lo so, è terribile dirlo adesso). Guardavo film di ogni parte del mondo, e miei modelli erano attrici come Kiki Palmer o Angela Bassett" ricorda l'attrice "ma ho deciso di concentrarmi seriamente sulla recitazione verso i diciotto anni. Frequentavo la Identity School of Acting. Dopo aver ottenuto un ruolo in Top Boy, la mia carriera è decollata con My Brother the Devil. Lì ho imparato cosa significa davvero fare l'attore e stare dodici ore sul set".
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Alla Identity School of Acting, Letitia Wright ha avuto come compagni di studi John Boyega e Malachi Kirby, con lei in Mangrove. "All'epoca della scuola ci siamo ispirati ai vicenda, con l'energia di John e il talento teatrale di Malachi. Oggi che viviamo in parti diverse del mondo ci sentiamo spesso via chat o su FaceTime e ci scambiamo un sacco di consigli su come affrontare le audizioni". Consigli che sembrano aver dato i loro frutti visto che, dopo un passaggio nella serie di culto Doctor Who, a fianco di Peter Capaldi, e altre esperienze fantascientifiche con gli show Cucumber e Humans, Letitia Wright si è ritrovato sul set della serie fantascientifica Black Mirror, nell'episodio Black Museum.
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"Lavorare con Charlie Brooker è un'esperienza unica. All'epoca stavo finendo le riprese di Black Panther, ma ho fatto i salti mortali per essere sul set. Ho adorato la storia, così imprevedibile, e i temi che Brooker ama affrontare, per me era tutto così interessante. Ha un messaggio forte e lo comunica in modo unico". Nel metodo di lavoro di Charlie Brooker, Letitia ha trovato la libertà necessaria per adattarsi addosso il personaggio modificando piccoli dettagli dello script: "Quello che mi interessava più di tutto era capire cosa significa avere un familiare che sai innocente, ma vedi finire nelle maglie della giustizia. Qualcosa di simile è successo a mio zio in Guyana, è stato accusato ingiustamente e quando finalmente è stato riconosciuto innocente e ha messo su famiglia è morto in un incidente. Perciò sentivo la storia così personale".
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Benvenuti a Wakanda
Nel 2018, per Letitia Wright, arriva il passaggio dall'industria inglese a quella di Hollywood con l'ingresso nel Marvel Cinematic Universe. Il passaggio, per la giovane attrice, è tutt'altro che traumatico: "Non ho mai considerato Hollywood più gigantesca o più importante rispetto all'industria britannica. Mi sono sempre concentrata sui ruoli e ho cercato di essere la persona migliore per quel personaggio. Quando Black Panther è esploso ho cercato di tenere i piedi per terra e ricordarmi ciò che conta davvero".
Black Panther si è rivelato forse il film più maturo dell'universo Marvel, diventando un simbolo per la comunità afro e catturando perfino l'interesse dell'Academy, che gli ha tributato tre Oscar. Nel film Letitia interpreta Shuri, la sorellina di T'Challa (Chadwick Boseman) col pallino della tecnologia. "L'aspetto che mi accomuna a Shuri è la giocosità" confessa Letitia. "Nella vita mi piace divertirmi. Quando sono andata al provino ero molto seria e il regista mi ha detto 'Va tutto bene, rilassati'. Io volevo recitare a tutti i costi con Chadwick e con Angela, così ho cercato di tirare fuori tutto quello che avevo. Shuri è un personaggio pieno di luce, quando l'ho capito mi sono divertita davvero a interpretarla".
Ritorno al passato
Dopo la breve apparizione in Avengers: Endgame e in attesa di conoscere il futuro del personaggio di Shuri nel Marvel Cinematic Universe, Letitia Wright ha deciso di voltare lo sguardo verso il passato viaggiando fino al 1970 per Mangrove, uno degli episodi di Small Axe, e ancor più indietro per l'avventuroso Assassinio sul Nilo. "Nel 2015 ho visto un post su IMDb che diceva 'Steve McQueen sta preparando una serie antologica per la BBC'. Ho subito chiamato il mio agente e gli ho detto di candidarmi perché la mia cultura d'origine è radicata in quella delle Indie Occidentali. Dopo Black Panther sono atterrata a Trinidad and Tobago. Non so perché ho scelto quel posto per un vacanza, ma appena arrivata ho aperto l'email e ho letto che Steve McQueen mi voleva incontrare per propormi il ruolo di Altheia Jones-Lecointe che, guarda caso, era proprio di Trinidad. Così ho fatto ricerca e poi ho incontrato la vera Altheia, che oggi ha 75 anni ed è una forza della natura".