Siamo abituati a lodare le trasformazioni degli attori americani, che, quando interpretano un personaggio storico, prendono o perdono peso e cambiano completamente, di solito vincono l'Oscar: senza andare oltreoceano, Paolo Pierobon, attore teatrale pluripremiato, è irriconoscibile nel ruolo di Silvio Berlusconi in 1994, terza stagione della serie Sky nata "da un'idea di Stefano Accorsi".
Su Sky Atlantic (canale 110 di Sky) dal 4 ottobre, 1994 è l'atto conclusivo del racconto dell'Italia dei primi anni '90, quella di Mani Pulite, della fine della Prima Repubblica e dell'ascesa politica di Silvio Berlusconi e del suo partito, Forza Italia.
1994 in arrivo su Sky : "È l'anno che rappresenta il nostro muro di Berlino"
Al centro di tutto c'è sempre Leonardo Notte (Stefano Accorsi), divenuto il fedelissimo braccio destro proprio del Cavaliere. Dopo aver interpretato il politico per due stagioni, che carica vorrebbe per sé l'attore? Gliel'abbiamo chiesto a Roma, quando lo abbiamo incontrato per questa intervista: "Mi prendo il Ministero dello spettacolo: la mia prima proposta sarebbe dare più soldi agli attori di teatro. Grazie." Una scelta non proprio disinteressata ma perfettamente comprensibile.
La nostra intervista a Paolo Pierobon
Il sostegno a un leader non deve nascere da una dipendenza
In questi nuovi episodi, otto in tutto, vediamo come Veronica Castello (Miriam Leone), ex escort scesa in politica, sia perennemente combattuta tra un uomo che la ama per quello che è e uno che invece vede quella che potrebbe essere: perché gli elettori italiani si fanno convincere puntualmente da chi non solo sa esattamente come sono, ma sfrutta le loro debolezze? Secondo Paolo Pierobon: "Perché non sappiamo quanto valiamo, secondo me. Perché abbiamo sempre bisogno di una dipendenza e non va bene. Si può essere elettori e votare anche senza averne bisogno, senza per forza stare sotto queste figure. Dovrebbero essere queste figure a stare al servizio nostro. E al tempo stesso saperne più di noi."
Nella serie vediamo che la squadra di Antonio Di Pietro (Antonio Gherardi) per trovare le prove con cui incastrare Berlusconi lavora anche di notte. Usando i termini tra virgolette, è davvero così? Il "bene" deve lavorare il doppio del "male" per mettersi in pari? "È verissimo" ci ha detto l'attore, proseguendo: "Il male si sveglia sempre mezz'ora prima del bene. È un classico."