1923, stagione 2: le violenze subite da Alexandra Dutton parlano dell'America di oggi

Nella seconda stagione dello show, sia Spencer che Alexandra Dutton devono affrontare un viaggio che è un'odissea, ma è la donna a subire il trattamento peggiore...

Julia Schlaepfer in 1923 stagione 2

Alla fine della prima stagione di 1923 avevamo lasciato Spencer Dutton (Brandon Sklenar) e sua moglie Alexandra (Julia Schlaepfer) separati dagli eventi. Il tutto dopo un idillio amoroso che comunque fra bestie feroci, naufragi e sfortunati incontri con l'ex di turno non era stato comunque interamente rose e fiori. I due sono destinati a riunirsi nel ranch di famiglia in Montana e, come abbiamo visto da queste prime tre puntate della stagione, non si tratta propriamente di un viaggio di piacere. La traversata dell'Atlantico e lo sbarco negli Stati Uniti li porrà di fronte a delle sfide non da poco, chiaramente differenti per l'uno e per l'altra.

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Harrison Ford ed Hellen Mirren in 1923

Avvolgiti nel terrore, terza puntata di questa seconda stagione di 1923, si focalizza proprio su ciò che attende Alex una volta sbarcata a Ellis Island, il punto di smistamento che, dal 1892 al 1954, ha stabilito il destino di ben 12 milioni d'immigrati. Visite mediche e psicologiche atte a stabilire le condizioni psicofisiche di chi arrivava nel Nuovo Mondo con lo scopo di ripartire da zero. Naturalmente, l'iter stesso di queste procedure cambiava drasticamente fra gli immigrati che avevano affrontato la traversata in prima o seconda classe e chi, invece, in terza. Come Alexandra. Un antipasto quasi gradevole rispetto alle violenze che la donna si troverà a subire a Ellis Island.

La speranza s'infrange su un muro di abusi

La gioia e la speranza di Alexandra, così contenta di essere arrivata in America nella - lunga - parte finale di un'odissea che la riunirà al marito, s'infrangono subito su un muro di abusi. Il primo ufficiale americano che incontra le chiede se parla inglese, lei ironicamente risponde che sono stati gli inglesi a inventare quella lingua. Lui "ristabilisce le gerarchie" dandole un pugno nello stomaco. Poi è una discesa nell'abisso fatta di aggressioni sessuali mascherate da visite mediche per stabilire l'eventuale presenza di malattie veneree resa anche più tesa e aberrante dal fatto che, essendo incinta, potrebbe essere rispedita indietro.

Julia Schlaepfer ha raccontato all'Hollywood Reporter che, per lei, è stato un onore "poter raccontare una storia che rappresenta una realtà vissuta da molte persone". Una sfida che, come donna, ha potuto capire afferrare aggiungendo peraltro l'osservazione che "negli anni '20 il mondo era ancora più difficile per una donna incinta e sola, che inoltre legalmente non era sposata. Mio bisnonno è passato per Ellis Island con solo 15 dollari in tasca ed è stato trattato molto male. Quindi, per una donna incinta e sola, era assolutamente una delle peggiori situazioni in cui trovarsi ed è stato devastante". L'attrice spiega di aver fatto un gran numero di ricerche per capire come funzionassero le cose a Ellis Island al tempo, ma, dopo un po', ha deciso di smettere perché aveva scoperto che "molte persone hanno avuto esperienze positive a Ellis Island. Penso che nessuno si vantasse del lato negativo dell'immigrazione in quel periodo, quindi a un certo punto ho smesso di studiare i vari documenti".

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Per la sua performance ha preferito concentrarsi su quello che Taylor Sheridan aveva scritto per Alex e su uno spaccato di vita che doveva essere emblematico di tante situazioni vissute dagli immigrati al tempo e che soprattutto, specie alla luce degli stravolgimenti politici statunitensi delle ultime settimane, parla direttamente all'America di oggi. Che sembra aver perso del tutto la capacità di accogliere e difendere i più deboli. Non a caso, all'ispettore che deve sancire la sua idoneità all'ingresso negli USA, fa notare, con determinata rabbia, che gli Stati Uniti si sono affibbiati l'etichetta di Terra della Libertà pur essendo, in realtà, il posto meno libero del pianeta. E pensare che Taylor Sheridan viene sovente indicato come uno dei principali esponenti della MAG television.

Un pizzico di Beth

Una delle critiche che i detrattori di Sheridan gli muovono più spesso è quella di far subire ai suoi personaggi femminili violenze di ogni tipo. Effettivamente, da Elsa in poi, a tutte le Dutton succede di passare i proverbiali pessimi 5 minuti. Ma nel novero di produzioni come 1883, 1923 e Yellowstone, che tendono comunque a essere abbastanza bipartisan nella distribuzione della violenza, sono momenti che contribuiscono a determinare quelli che, a conti fatti, sono forse i personaggi più interessanti delle varie serie.

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Beth Dutton e Rip in Yellowstone

E proprio i fan dello Sheridanverse, hanno visto nella determinazione di Alex, degli echi della ferocia della Beth Dutton di Kelly Reilly. Per Julia Schlaepfer è un'osservazione che equivale a un grandissimo complimento. A tal proposito, sempre all'Hollywood Reporter, spiega che per la costruzione del suo personaggio ha avvertito fin dall'inizio la necessità d'incorporare un po' di Beth Dutton in Alex proprio perché Spencer, che è un Dutton, s'innamora di una donna come lei pertanto "sentivo che anche lei doveva avere qualità simili a quelle di Cara [il personaggio di Helen Mirren in 1923, ndr.] e Beth: le donne combattive e fieramente determinate di questa famiglia. Per me era molto importante filtrare questi elementi nel personaggio. In questa stagione, Alex mostra molto di più della sua forza da dura, proprio come Beth, e questo è stato emozionante".

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La terza puntata si conclude con il presagio di un'ulteriore violenza nei confronti della donna nel prosieguo di un viaggio che sicuramente, pur se attraverso mille angherie subite o magari evitate per un soffio, doneranno ulteriore forza, determinazione e consapevolezza della propria forza ad Alexandra. "Ogni sfida che affronta in questa stagione" dice Schlaepfer "rende la sua determinazione ancora più forte e riesce anche a capire di cosa sia capace da sola. Nessuno dovrebbe patire quello che patisce lei, ma lei ci riesce. Credo che il vero cambiamento in lei sia dovuto al bambino che porta in grembo". Non vediamo l'ora di scoprire l'evoluzione di questo ennesimo, grande personaggio femminile dello Sheridanverse.