10 giorni con i suoi, Fabio De Luigi e Valentina Lodovini: “Le commedie? Prima bisogna parlare di qualità"

Alessandro Genovesi, e i due protagonisti, raccontano nella nostra intervista la terza avventura di una saga comedy divenuta ormai certezza. Al cinema.

Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Alessandro Genovesi durante la nostra video intervista

Una famiglia che abbiamo conosciuto per la prima volta nel 2019 (10 giorni senza mamma, campione d'incassi), e che è cresciuta di film in film. E ora, al terzo capitolo, possiamo parlare di vera e propria saga. Alessandro Genovesi ritrova Fabio De Luigi e Valentina Lodovini in 10 giorni con i suoi, sequel originale che "sposta" i Rovelli in Puglia, quando l'ormai diciottenne Camilla (Angelica Elli) decide di trasferirsi dal suo fidanzato Antonio (Gabriele Pizzurro) per studiare all'Università. Nel cast, ritroviamo la piccola Bianca Usai e Matteo Castellucci, più le new entry, ovvero Giulia Bevilacqua e Dino Abbrescia, che interpretano i veraci genitori di Antonio.

10 Giorni Con I Suoi Set
La famiglia al completo

"Loro crescono, noi invecchiamo", ammicca Alessandro Genovesi, durante l'incontro stampa. "La saga è quasi un esperimento sociale. Estendiamo la storia verso un'altra famiglia. La ricetta di aprire al pubblico certi temi aiuta poi ad andare in profondità. È una commedia, ma anche nel terzo capitolo riesce ad arrivare a tante persone. Fin ora è sempre andata bene, speriamo vada bene anche questa nuova avventura".

10 giorni con i suoi: intervista a Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Alessandro Genovesi

Per il regista, che ha scritto il film insieme a Giovanni Bognetti, la famiglia è il centro narrativo della saga. "La famiglia alcune volte diventa un ambiente stantio, fermo. Invece dovrebbe essere di grande mutazione. Cerchiamo di raccontare questo". Una famiglia che, in tre film, affronta diversi cambiamenti. Per Valentina Lodovini "Dietro il coraggio c'è la paura e viceversa. I cambiamenti spaventano, non sono semplici da affrontare. Poi, la vita ti porta sempre ad affrontarli, quindi essere passivi è relativi. Qui poi ci poniamo una domanda: crediamo o non crediamo nel futuro? Mi piace pensare che possa diventare il motore di una discussione".

Per Fabio De Luigi, il cambiamento più importante è stato proprio affrontare la carriera d'attore. "Fare il lavoro che faccio, partendo da una realtà lontana in cui sono cresciuto, è stata una cosa talmente forte che è andata contro il parere anche dei miei genitori. Una cosa che ho affrontato contro tutto, e forse visto che sono qui, ho fatto bene a fare. In generale vivo il tempo accettandolo, tranne che in alcuni casi, quando mi vedo allo specchio mi domando chi sia io...". Poi, durante la presentazione, un riferimento al buon momento che stanno vivendo le produzioni italiane. "La ricchezza di proposte è tale, e quindi ci sono ottimi incassi per tutti", spiega l'attore

L'importanza di fare commedia

10 Gionrni Con I Suoi De Luigi Bevilacqua Scena Film
Giulia Bevilacqua e Fabio De Luigi

Come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione, 10 giorni con i suoi funziona, per dolcezza e garbo. Tuttavia, la commedia è un genere ancora troppo sottovalutato. Per Alessandro Genovesi, "Quello che facciamo, lo facciamo in modo serio. Mi pongo delle questioni estetiche e drammaturgiche. E cerco di fare tutto con attenzione. Il problema poi smette di essere mio quando una commedia viene considerata minore. Poi, il peso specifico di alcuni film, per forma o contenuto, sono superiori a quello che possiamo fare noi. Però poi c'è anche il pubblico, e noi facciamo film principalmente per il pubblico".

Sull'argomento, nel corso della nostra video intervista, interviene anche Valentina Lodovini "È un problema di una certa critica percepire le commedie come film di serie B. La commedia prevede un doppio lavoro. Non dimentichiamo il ruolo del comico, che racconta le ferite del mondo da un altro punto di vista. Solo per questo andrebbe difeso". Per Fabio De Luigi, il discorso è relativo solo e soltanto alla qualità di un'opera. "Esistono i bei film, e i film fatti male. Serve la curiosità di approfondire le visioni. È questione di sguardi, e dello sguardo che il film restituisce sul mondo. È questo che andrebbe giudicato: il modo di raccontare le cose". E non possiamo che essere d'accordo.