All'inizio fu Samantha Stephens (Elizabeth Montgomery), in Vita da Strega, a esorcizzare l'immagine inquietante e misteriosa delle streghe, viste per lo più come vecchiette ingobbite, arcigne e perfide, col cappello a punta e la bacchetta di legno per fare incantesimi.
Poi fu il turno di Sabrina, vita da strega, in cui l'omonima protagonista era invece una teenager svampita e sognatrice impegnata però più a conquistare il ragazzo dei suoi desideri che a inventare magie e sortilegi.
Nel 1998, la palla passò ad Aaron Spelling e alle sue sorelle Halliwell, Prue (Shannen Doherty) Piper (Holly Mary Combs) e Phoebe (Alyssa Milano), che nella celebre serie TV Streghe cercavano in tutti i modi, e con fatica, di conciliare la magia con la vita quotidiana, trovandosi nel corso di otto stagioni di fronte a feroci demoni da sconfiggere e innocenti da salvare.
Rebecca Romijn, Lindsay Price e Jaime Ray Newman invece, nel 2009, interpretarono Cher, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer nella trasposizione sul piccolo schermo del celebre Le Streghe di Eastwick, senza conseguire però il successo sperato, e chiudendo prematuramente i battenti della serie dopo qualche episodio appena.
È il caso di The Secret Circle, in onda sulla CW dal 16 settembre, nato da un'idea di Kevin Williamson e Andrew Miller e tratto, come i cugini vampiri, dai romanzi best seller di L.J. Smith, I Diari delle streghe. Cassie Blake (Britt Robertson), lascia la California dopo sedici anni e si trasferisce dalla nonna nella cittadina di origine di sua madre, deceduta in seguito a un insolito e misterioso incidente domestico.
Qui entra subito in contatto con un gruppo di suoi coetanei piuttosto anomali, poiché tutti in possesso di un potere sovrannaturale che li tiene apparentemente legati l'un l'altro. Figli di una precedente generazione di streghe e stregoni, i ragazzi fanno parte di un ristretto gruppo di eletti in grado di cambiare il corso degli eventi e interferire con i fenomeni naturali, alterando le condizioni atmosferiche e il normale corso degli eventi.
Andando più a fondo nella trama e superando il Pilot, i primi nodi vengono al pettine e approfonditi successivamente in Bound che getta le basi per maggiori intrecci.
Il legame di Cassie con il resto dei membri del gruppo, Adam (Thomas Dekker) su tutti con cui da subito sembra avere un'intesa inossidabile, è indispensabile per chiudere il cerchio di cui fanno parte, per diminuire l'intensità dei loro poteri e tenerli sotto controllo onde evitare spiacevoli incidenti di percorso o irreversibili imprevisti.
Grazie al libro degli incantesimi posseduto da Diana (Shelley Henning), fidanzata di Adam nonché improbabile (vista la sua debolezza), leader del gruppo, i ragazzi riescono nel loro intento, nonostante la netta opposizione di Faye (Phoebe Tonkin), la cattiva di turno, spalleggiata dalla pressoché invisibile Melissa (Jessica Parker Kennedy), e dal bel tenebroso Nick (Louis Hunter). Malgrado sia chiaro sin da subito lo schieramento, tre contro tre, i ragazzi si ritrovano strettamente collegati tra loro in seguito all'incantesimo, che se da un lato contribuisce a renderli più deboli se presi singolarmente, li rende invece imbattibili quando insieme.
Il triangolo amoroso tra Cassie, Adam e Diana non lascia presagire nulla di buono, gettando subito le basi della più classica storia d'amore travagliata tra teenager, primo evidentissimo punto dolente della serie. Nonostante la trama s'intensifichi un po' dal terzo episodio, Loner, le premesse sono tutt'altro che positive e l'impressione iniziale non è certo delle migliori: i personaggi, a partire da Cassie, fino ad arrivare alla bad girl Faye, incarnano tutti i cliché possibili, visti già mille volte, e di conseguenza finiscono per non catturare l'attenzione dello spettatore.
Gli stereotipi ci sono tutti, lo sviluppo degli eventi è fin troppo prevedibile e la regia non aiuta affatto: risulta infatti troppo veloce, superficiale e per nulla focalizzata sui singoli personaggi. Non ci sono sfaccettature né sfumature in The Secret Circle: tutto procede in maniera scontata e a tratti anche un po' noiosa, priva di pathos e arricchita solo da qualche timido colpo di scena poco efficace. Il fatto che si punti su personaggi adulti sullo sfondo dei protagonisti, nel perfetto stile dei teendrama, nel contesto regge poco, perché anche questo dettaglio ormai sa troppo di visto e rivisto.
Per nulla convincente anche il cast, a partire purtroppo dalla Robertson, indiscutibilmente brava, ma ancora troppo acerba e troppo legata al personaggio che l'ha lanciata sul piccolo schermo: Lux, in Life Unexpected. Se a fare un incantesimo sia Cassie o Lux infatti, abbiamo difficoltà a distinguerlo: l'attrice sembra inchiodata al suo vecchio ruolo e poco incline a calarsi in altri personaggi, a causa forse dell'inesperienza.
Volutamente forzate invece le performance della Tonkin e di Hunter, eccessivamente marcati nelle espressioni facciali e meccanici nella recitazione, troppo pomposi per essere dei cattivi veri; quasi inespressive le attrici che prestano il volto a Diana e Melissa, e l'unico che merita a essere spronato è soltanto Dekker (John Connor in Terminator: The Sarah Connor Chronicles e Zach in Heroes), forse il più adatto e plausibile nel ruolo che gli è stato affibbiato. Notevole e convincente invece il cast "adulto", che vede Gale Harold (Hellcats, Desperate Housewives - I segreti di Wisteria Lane) nel ruolo del papà di Diana, Ashley Crow (Heroes) in quello della nonna di Cassie e Natasha Henstridge (Eli Stone) nei panni della madre di Faye.
Un seguito che sfiora i due milioni di spettatori a episodio, per ora dà ragione a Williamson e alla sua nuova serie, che per riuscire a sopravvivere dovrà però dimostrare di valere qualcosa in più di un semplice incantesimo o un'annacquata storia d'amore.