Dopo anni di difficoltà a trovare produttori e distributori negli Stati Uniti ed Europa occidentale, Woody Allen torna a far parlare di sé con nuove dichiarazioni destinate a dividere. Durante un evento alla Settimana Internazionale del Cinema di Mosca, il regista 89enne ha espresso apprezzamento per la capitale russa e ha raccontato di voler realizzare il suo prossimo film proprio in Russia, tra Mosca e San Pietroburgo. Le parole di Allen, già accolto con freddezza per la sua presenza al festival, hanno immediatamente scatenato reazioni contrastanti in tutto il mondo.
Le parole di Woody Allen al festival di Mosca e la reazione dura dell'Ucraina
Invitato a un incontro pubblico sulle "Leggende del Cinema Mondiale" moderato dal regista Fyodor Bondarchuk, Allen ha definito Mosca una città "meravigliosa" e ha ribadito di considerarsi un "regista apolitico". Nel suo intervento ha citato Guerra e Pace di Sergej Bondarchuk, film che definisce uno dei suoi preferiti di sempre, aggiungendo che gli piacerebbe girare un film capace di mostrare "quanto sia bella la vita a Mosca e a San Pietroburgo".

Queste dichiarazioni non sono state accolte positivamente in Ucraina. Il Ministero degli Esteri ha diffuso una nota in cui definisce le frasi di Allen "un insulto" agli artisti e ai professionisti del cinema che hanno perso la vita o la carriera a causa dell'invasione russa. Per Kiev, accettare l'invito a un festival vicino a personalità legate al Cremlino significa "chiudere gli occhi" sulle atrocità della guerra ancora in corso.
Allen e i suoi legami con la Russia
Non è la prima volta che il regista statunitense parla del suo rapporto con la Russia. Ha ricordato viaggi a Mosca e Leningrado durante l'era sovietica, quando l'esperienza fu tutt'altro che piacevole. Oggi però, sostiene, la situazione è molto diversa e non esclude di valutare una coproduzione russa se ci fossero le condizioni economiche necessarie.

Le polemiche arrivano in un momento delicato per Allen, ormai emarginato dall'industria statunitense. Negli ultimi anni ha visto crescere le difficoltà nel reperire fondi e distributori per i suoi progetti. Il suo ultimo film, che sarebbe dovuto essere girato a Barcellona, è stato cancellato proprio per mancanza di finanziamenti. In questo contesto, la prospettiva di lavorare all'estero appare per lui non solo una possibilità, ma quasi un'esigenza.
Allen, vincitore di quattro Premi Oscar, sembra oggi pronto ad accettare qualsiasi occasione per continuare a girare. L'apertura alla Russia ha sicuramente un forte peso politico, ma conferma la sua volontà di restare attivo come autore, anche in territori che molti considerano controversi. Che il progetto si concretizzi o meno, le sue dichiarazioni hanno riacceso il dibattito sulla figura di un regista che, ignorato in patria, continua a far discutere in ogni parte del mondo.