Will Smith: niente Old Boy, solo fiori

Will Smith e Steven Spielberg sembrano aver definitivamente abbandonato l'ipotesi di realizzare un remake del capolavoro coreano Old Boy. La star di Io sono leggenda potrebbe tornare a lavorare con Gabriele Muccino in un adattamento di Fiori per Algernon.

Gli estimatori di Park Chan-wook possono tirare un sospiro di sollievo. L'ipotesi di realizzare un remake in lingua inglese di Old Boy realizzato da Steven Spielberg e interpretato dalla star Will Smith sembra definitivamente svanita.
Tempo fa la Dreamworks e lo studio coreano che ha prodotto la pellicola originale avevano aperto una trattativa, ma dal momento che non sono riusciti a raggiungere un accordo, la casa di produzione di Spielberg ha mollato il colpo. A complicare ulteriormente la situazione legata ai diritti era intervenuta la volontà della Dreamworks di realizzare non tanto un remake del film coreano quanto un adattamento del manga originale di Garon Tsuchiya e Nobuaki Minegishi. Adesso che il progetto sembra ufficialmente fallito, nonostante il peso dei nomi coinvolti nell'adattamento, pare difficile che qualche altro produttore americano trovi le motivazioni e la forza di accostarsi a una produzione così complessa e rischiosa, perciò i fan della pellicola originale possono stare tranquilli.

Nel frattempo Steven Spielberg è impegnato a ultimare il suo The Adventures of Tintin: Secret of the Unicorn, che arriverà nelle sale americane solo il 23 dicembre 2011. Dovremo attendere ancora un bel po' per vedere il creatore di sogni nuovamente all'opera. Per quanto riguarda la star Will Smith, pare che l'attore sia intenzionato a tornare a lavorare col nostro Gabriele Muccino. Stavolta in ballo vi sarebbe l'adattamento del romanzo di Daniel Keyes del 1959 Fiori per Algernon che Smith interpreterebbe e produrrebbe. Il romanzo, che ha già visto un primo adattamento cinematografico nel 1968 intitolato Charly, vede protagonista il ritardato mentale Charlie. Grazie a un esperimento genetico l'uomo acquista una grande capacità intellettiva e muta la propria esistenza, intrecciando per la prima volta relazioni con l'altro sesso, ma presto si rende conto che questa condizione non è permanente. La storia è estremamente toccante, ma il sentimento, a giudicare dai precedenti La ricerca della felicità e Sette anime, non sembra spaventare Smith e Muccino.