Jonathan Nolan, co-creatore di Westworld, ha spiegato il post-credits della premiere della terza stagione, che pone le basi per una nuova storyline all'interno del mondo dei parchi a tema futuristici. Stando a Nolan, che ha anche diretto l'episodio, tale sequenza è nata da una battuta in sede di scrittura, evolutasi in modo alquanto dark. Attenzione, seguono spoiler
Il primo episodio della terza stagione di Westworld si conclude, dopo i titoli di coda, con una sequenza aggiuntiva dove ritroviamo Maeve (Thandie Newton) in una città sotto assedio, e sullo sfondo appare una bandiera nazista. Come spiegato da Jonathan Nolan, intervistato da IndieWire, l'idea era nata da un gioco di parole: "All'inizio doveva essere la guerra civile spagnola, e quel parco si sarebbe chiamato Hemingworld. Ironia della sorte, abbiamo finito per girare le sequenze belliche in Catalogna." Come si è arrivati alla decisione di parlare della Seconda Guerra Mondiale, invece? "Ci siamo detti che nel 2050, quella guerra sarà diventata un videogame, qualcosa con cui ti diverti e basta. Ci sono tanti cattivi al cinema in TV che sono paragonati ai nazisti. Quale bersaglio migliore da ammazzare di botte? È una riflessione a livelli multipli, e man mano che andavamo avanti ci siamo resi conto che era inevitabile farne uno dei parchi."
Westworld 3, la recensione del primo episodio: ciò che è nuovo non lo sembra
La terza stagione, iniziata il 15 marzo su HBO negli Stati Uniti e il 16 marzo su Sky Atlantic in Italia, è composta da otto episodio, contro i dieci a testa delle due annate precedenti. Oltre alla Newton, nella stagione in corso tornano anche i seguenti attori principali: Evan Rachel Wood, Jeffrey Wright, Tessa Thompson, Ed Harris, Luke Hemsworth, Simon Quarterman e Rodrigo Santoro. Non è l'unica produzione HBO del 2020 ad affrontare, a modo suo, il tema del totalitarismo del Novecento: dal 16 marzo va in onda anche The Plot Against America, adattamento dell'omonimo romanzo di Philip Roth ambientato in un'America alternativa dove l'elezione presidenziale del 1940 fu vinta dal noto antisemita Charles Lindbergh.