Wanna è finalmente arrivata in streaming su Netflix, a partire da oggi 21 settembre 2022, e il creatore della docuserie, Alessandro Garramone, ha recentemente parlato del lungo processo di ricerca che la produzione ha dovuto affrontare prima dell'inizio delle riprese della serie.
Garramone ha esordito dicendo: "Per arrivare alle 22 testimonianze che vediamo in video siamo passati da una prima presa di contatto con almeno 150 possibili testimoni che in alcuni casi hanno preferito non comparire, limitandosi a raccontare informazioni interessanti per ricreare il contesto. In un paio di casi la ricerca di alcuni testimoni ha richiesto molti mesi di lavoro perché, a vent'anni di distanza, alcune persone sembravano essersi dissolte nel nulla. Per la vastità del racconto da raccogliere, alcuni testimoni sono stati intervistati in più momenti. Per Wanna Marchi e Stefania Nobile, ad esempio, è stato necessario svolgere tre interviste a testa. "
"Per ricostruire le fasi della vita di Wanna Marchi come acclamato personaggio pubblico abbiamo fatto ricorso alle Teche della Rai, di Mediaset, di Telemontecarlo, della Rsi svizzera e di SkyTg24, oltre ad alcuni repertori trovati negli archivi di piccole tv private", ha continuato il creatore della docuserie. "La parte sicuramente più impegnativa è stata la ricerca del repertorio delle televendite, una vera e propria caccia al tesoro tra cantine di collezionisti, pagine web destinate ai nostalgici degli anni '80/'90 e quei pochi archivi di tv private che hanno conservato qualche testimonianza."
"Abbiamo chiesto a tutti gli intervistati (in primis a Marchi e a Nobile) di aprirci album fotografici e repertori privati che contribuiscono a ricreare il clima delle varie fasi storiche che la vicenda attraversa. Abbiamo svolto una ricerca particolarmente approfondita anche negli archivi dei giornali quotidiani e periodici e, piccola curiosità, per esigenze di ripresa, abbiamo fatto ricostruire dagli scenografi su base "filologica" le confezioni dei principali prodotti di Wanna Marchi", ha concluso Alessandro Garramone.