Vincenzo De Luca si è ritrovato a parlare a Che tempo che fa degli ultimi provvedimenti presi dal Governo Italiano per contenere l'epidemia da Coronavirus e dei recenti scontri di Napoli e ha ammesso che i cinema, chiusi da oggi fino al 24 novembre, "non sono tra i luoghi principali del contagio".
Il Governatore della Campania è stato ospite di Fabio Fazio nel suo programma e ha commentato i punti più discussi del nuovo DPCM ufficializzato da poche ore. De Luca ha spiegato che il Governo aveva due possibilità per ridimensionare l'elevato numero dei contagi: chiudere tutto per un mese o applicare delle restrizioni. Com'è risaputo è stata scelta la seconda opzione, che tuttavia, ha ammesso De Luca, "presenta alcune criticità". "Il comparto dello spettacolo, del cinema, delle palestre che sono in grande sofferenza e onestamente non sono quelli i luoghi in cui si è determinato il grosso del contagio." Il problema più grosso, ha aggiunto il Governatore, è rappresentato dalla scuola "Sulla scuola continuiamo a balbettare" - ha detto De Luca criticando i provvedimenti finora presi dal Ministro dell'Istruzione - "Piaccia o no, il mondo della scuola è uno dei vettori più grandi di trasmissione del virus nelle famiglie. Abbiamo fatto un confronto tra il contagio nelle due settimane prima dell'inizio dell'anno scolastico e nelle due settimane successive. Nelle due settimane successive il contagio è aumentato sulla popolazione complessiva di tre volte, ed è aumentato sulla fascia di età da 0 a 18 anni di nove volte."
I provvedimenti fissati dal nuovo decreto hanno sollevato numerose polemiche da parte dei lavoratori dello spettacolo: ANICA ha parlato di una scelta dolorosa, ma ha anche ribadito che il cinema non può essere etichettato semplicemente come attività non necessaria.
Il Governatore si è anche soffermato a parlare dei recenti scontri a Napoli, scontri molto violenti per i quali è stato fortemente criticato - qui potete vedere un video deepfake in cui Vincenzo De Luca interpreta il Joker, realizzato proprio all'indomani delle manifestazioni.