Annunciato il programma della XIII edizione delle Giornate degli Autori, dirette da Giorgio Gosetti. Sezione autonoma e indipendente nel quadro della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, le Giornate sono ormai una realtà che, da sempre, affianca alla selezione del cinema indipendente di qualità una fitta attività di ricerca, incontri e dibattiti.
Prettamente internazionale, con una selezione di prime mondiali e internazionali e con una speciale attenzione all'Europa grazie alla partnership con il Parlamento europeo per il progetto 28 Times Cinema e il Premio LUX, l'immagine delle Giornate degli Autori difende la creatività, l'innovazione e la ricerca dei nuovi linguaggi dell'audiovisivo così come la libera circolazione delle idee.
"Il segno forte di questa selezione - osserva il delegato Giorgio Gosetti - è la creatività femminile che attraversa la gran parte dei film che abbiamo visionato e la maggior parte di quelli selezionati. È la conferma di quell'attenzione all'universo femminile che ormai da anni - anche grazie al creative partner Miu Miu con il progetto "Women's Tales" - abbiamo posto al centro della nostra ricerca. Ma è anche un segno forte di vitalità e ringiovanimento dell'arte cinematografica che, non a caso, si conferma nell'eccezionale numero e qualità di opere prime e seconde in cui crediamo".
Venti nazionalità rappresentate (comprese quelle degli autori), sette opere prime, sette autrici, tre film italiani realizzati con il contributo del MiBACT, undici titoli in concorso per il Venice Days Award assegnato da una giuria di ventotto giovani europei appassionati di cinema. A presiedere la giuria sarà il geniale scrittore, fotografo, regista canadese Bruce La Bruce, già presente alle Giornate nel 2013 con Gerontophilia.
Molti dei generi più popolari del racconto per immagini saranno rappresentati in questa selezione, sia pure sotto l'emblema forte dell'originalità espressiva: il documentario (The War Show), il racconto di formazione (Heartstone e Polina), il melodramma (Indivisibili e Pamylia Ordinaryo), il suspence thriller (Hounds of Love), il western (Pariente), il road-movie (The Road to Mandalay), senza dimenticare il dramma familiare declinato in chiave realista (La ragazza del mondo), grottesca (Quit Staring at My Plate), memoriale (Sami Blood). Dalla Siria alla Bolivia, dalla Svezia all'Asia, i grandi temi della politica e del disagio sociale corrono come vene scoperte o sotterranee in molti dei titoli della selezione; ma una volta di più è l'individuo singolo a combattere contro la crudezza del destino e della società.
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