Venezia 2022, Julianne Moore: "Io presidente di giuria? Se l'avessi saputo 35 anni fa sarei saltata in Laguna"

Julianne Moore ricorda la prima volta che è approdata a Venezia, nel 1986, quando recitava in una soap opera e mai si sarebbe aspettata di diventare Presidente di Giuria un giorno.

Bellissima ed elegante, Julianne Moore è la Presidente di Giuria della Mostra di Venezia 2022 e guiderà un team di colleghi composto dai registi Mariano Cohn, Leonardo Di Costanzo, Rodrigo Sorogoyen e Audrey Diwan, dall'attrice Leila Hatami e dallo scrittore Kazuo Ishiguro nella consegna del palmares. Moore ammette che pensare di trovarsi in questa posizione per lei è ancora incredibile e confessa se glielo avessero detto 35 anni fa, quando è giunta a Venezia per la prima volta, sarebbe saltata in Laguna.

"Venezia è una manifestazione importante perché ci permette di fare questo lavoro. Si tratta di una vetrina prestigiosa che permette di scoprire opere e autori, di imparare dagli altri" spiega l'attrice 62enne. "Il cinema, per me è stata una folgorazione fin da piccola. Quando avevo 10 anni la mia famiglia si è trasferita per un po' in Alaska, in una cittadina piccolissima in cui c'era una sala cinematografica con una programmazione fantastica. Lì ho conosciuto i film Disney, ma anche Cassavetes, ho scoperto un mondo nuovo incredibile".

Per Julianne Moore il ruolo di Presidente di Giuria ha un valore davvero speciale. L'attrice confessa di sentirsi "incredibilmente onorata. Questa è l'opportunità di una vita. Non avrei mai immaginato di ricoprire questo ruolo, La prima volta che sono venuta a Venezia, nel 1986, ero solo un'attrice di soap opera, se me lo avessero detto allora sarei saltata in Laguna". Parlando del metodo che utilizzerà per scegliere i vincitori aggiunge: "Ci ritroveremo spesso per discutere dei film visti, per il resto non so come faremo, questa è la mia prima volta".

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Vista la nutrita presenza di film prodotti da piattaforme streaming, è inevitabile chiedere a Julianne Moore come vede il futuro del cinema. Lei ammette: "Sento parlare così spesso del futuro del cinema e dell'industria. Oggi la preoccupazione principale sono i soldi, ma per me è importante il processo creativo e come permettere agli autori di continuare a creare. Il progresso cambia costantemente il panorama, ma l'arte non cambia. Le persone continueranno sempre a raccontare le storie".

L'esperienza veneziana permetterà a Julianne Moore di vedere tanti film provenienti da paesi diversi, il tutto 23. "Vedere film in lingua originale mi permette di conoscere usi, costumi, abitudini diverse dalle mie. Ci permette di sentirci tutti umani, uniti. Alla fine della giornata penso che i film che amo di più sono quelli che descrivono il comportamento umano" confessa l'attrice. e riguardo alle caratteristiche che deve possedere il suo possibile vincitore: "Cerco la novità, non so cosa aspettarmi da molti dei film in concorso e non so cosa vedrò. Tutto ciò è elettrizzante".