Nel corso degli anni Uwe Boll ci ha abituati a follie di ogni tipo. L'ultimo colpo di testa del regista del regista tedesco è uno sfogo su Facebook in cui se la prende con gli psicopatici woke di Hollywood colpevoli, a suo dire, di ostacolare la sua carriera visto che lui "non è disposto a vendersi".
Il post su Facebook descrive un incidente sul set di In the Name of the King: A Dungeon Siege Tale che ha coinvolto i produttori Randall Emmett e George Furla, un duo che Boll definisce "produttori di merda di Hollywood". Secondo Boll, avrebbero avuto l'audacia di sedersi dietro di lui al Video Village e di mettere le scarpe sulla sua sedia. Questo, naturalmente, avrebbe fatto perdere il lume della ragione al regista che li ha invitati ad "andarsene a fanculo e togliersi di torno". Loro hanno sorriso. Ha contato fino a dieci. Se ne sono andati.
Boll ha poi rivolto la sua ira contro i "membri più importanti della famiglia reale" - De Niro, Pacino, Bruce Willis e Nicolas Cage - accusandoli di aver svenduto la loro eredità per i soldi di Emmett e Furla. "Fanculo a tutti loro", ha dichiarato, prima di diagnosticare il problema di Hollywood come un cocktail tossico di "sesso, avidità, intrattenimento e ansia".
Per Uwe Boll a Hollywood non si salva nessuno (o quasi)
In questa visione fosca e polemica il regista cita alcuni rari esempi di autoconsapevolezza di Hollywood: la commedia con Robert Downey Jr. Tropic Thunder, Maps to the Stars di David Cronenberg e la serie di Seth Rogen The Studio. Uwe Boll conclude il post con una tirata su come gli "psicopatici woke senza gusto" abbiano rovinato tutto per persone come lui.

Va detto che Boll è sempre stato orgogliosamente fuori dal sistema hollywoodiano e ha sempre lavorato con budget risicati. Il regista è noto soprattutto per i suoi adattamenti di videogiochi degli anni 2000 stroncati dalla critica e ignorati dal pubblico. Nel 2016 si è ritirato dal cinema per dedicarsi alla ristorazione, ma da allora ha fatto ritorno. I suoi film House of the Dead e Alone in the Dark figurano entrambi con orgoglio nella lista dei peggiori 100 film di IMDb.
Forte di una notevole autostima, in passato si è proclamato "l'unico genio in tutto il fottuto mondo del cinema" e ha dichiarato che registi come Michael Bay ed Eli Roth sono "fottuti ritardati". Nel 2011 ha realizzato quello che considera il suo "capolavoro", Auschwitz, film più serio e sobrio della sua carriera, una singolare pellicola sull'Olocausto di 73 minuti.
Ma adesso cresce l'attesa per la sua nuova fatica, Citizen Vigilante, che vede il ritorno al cinema di Armie Hammer. Il film, precedentemente intitolato The Dark Knight, è stato oggetto di una disputa con Warner Bros. dovuta alla scelta di "rubare" il titolo al cinecomic di Christopher Nolan del 2008 con Christian Bale, Il cavaliere oscuro.