Ustica, il regista Renzo Martinelli condannato: diffamò Enzo Fragalà, ucciso dalla mafia

La famiglia di Enzo Fragalà ha vinto la causa contro il regista di Ustica, Renzo Martinelli, accusato di diffamazione per come ha descritto il parlamentare di AN ucciso a bastonate dalla mafia.

A quattro anni di distanza dall'uscita di Ustica, il regista Renzo Martinelli è stato condannato per diffamazione, accusa mossa dalla famiglia di Enzo Fragalà, parlamentare che nel film sarebbe stato descritto come uno "spregiudicato depistatore".

Nel corso della sua carriera, Renzo Martinelli ha più volte portato sullo schermo alcuni fatti di cronaca che rappresentano ancora oggi delle macchie indelebili nella storia d'Italia, basti pensare a Piazza Delle Cinque Lune, ispirato al rapimento e omicidio di Aldo Moro, oppure a Vajont - La diga del disonore, il cui titolo lascia poco spazio all'immaginazione. Nel 2016, invece, è stata la volta di Ustica, opera che Martinelli ha scritto e diretto e attraverso la quale il regista ha ricostruito quanto accaduto nel 1980, in occasione della strage aerea avvenuta tra le isole italiane di Ponza e Ustica.

Evidentemente, però, nel film ci sarebbero anche alcuni aspetti poco veritieri, riguardanti il personaggio politico interpretato da Tomas Arana e che altro non sarebbe che Enzo Fragalà, parlamentare ucciso nel 2010 dalla mafia. Non a caso, i famigliari dell'onorevole hanno denunciato Renzo Martinelli per diffamazione, portando avanti una causa che li ha visti vincitori questa settimana. Il regista italiano è stato infatti condannato dal Tribunale di Roma per come ha descritto l'ex parlamentare di Alleanza Nazionale. Come era stato richiesto dal pm Maria Sabina Calabretta, Martinelli dovrà pagare 1.000 euro di multa. Ricordiamo che nel film trovano spazio due deputati del sud Italia, tra cui l'onorevole Fragalà, descritto come uno "spregiudicato depistatore", pronto a nascondere la verità relativa alla strage di Ustica e addirittura a commissionare l'omicidio di alcuni testimoni troppo curiosi.

Come riporta Adnkronos, i legali della famiglia Fragalà hanno spiegato quanto fosse evidente il nesso tra il personaggio del film ed il parlamentare, in quanto avevano lo stesso nome, erano entrambi personaggi politici ed avevano identiche origini del sud Italia. Infine, anche il vero Fragalà era componente di diverse Commissioni parlamentari d'inchiesta nate proprio per ricercare la verità su Ustica così come il personaggio ideato da Martinelli. L'avvocato Marzia Fragalà, figlia del parlamentare ucciso, ha commentato così la sentenza: "Sono soddisfatta perché una sentenza ha stabilito ciò che sin dal primo momento di questa brutta storia ho sempre saputo e vissuto sulla mia pelle: la pellicola di Martinelli ha diffamato mio padre e con lui me e la mia famiglia. Credo che sia stato un atto profondamente vile attribuire il suo nome ad un personaggio equivoco e losco e addirittura descritto come un mandante di omicidi. Peraltro quando mio padre non era purtroppo più fra noi, come Martinelli ben sapeva. Il dolore che tutto questo ci ha provocato, purtroppo, è un fatto che nessuno può cancellare ma sono felice di essermi battuta per tutelare mio padre. Nessuno si deve permettere di diffamare il suo buon nome e la sua l'immagine. Mio padre era un uomo perbene".