Oggi Unbreakable - Il Predestinato è considerato come uno dei migliori film diretti da M. Night Shyamalan. Eppure, nonostante ciò, all'epoca della sua uscita, Disney aveva qualche dubbio relativo al film e alla sua strategia di marketing.
Il rapporto tra M. Night Shyamalan e il modo in cui gli studi hanno venduto al pubblico i suoi film non è mai stato dei migliori. Nel caso di Unbreakable - Il predestinato, ad esempio, Disney decise di rivolgersi soprattutto agli appassionati di thriller, sfruttando il successo planetario ottenuto da Il sesto senso. Tale scelta irritò Shyamalan che, in occasione di un'intervista con Rolling Stone, ha parlato della sua carriera e ha raccontato che, nel 2000, avrebbe preferito che Unbreakable potesse essere venduto come un film di supereroi piuttosto che come un thriller.
Purtroppo per lui, però, i manager Disney - dimostrando scarsa lungimiranza - sostenevano che gli appassionati di fumetti fossero un novero di persone troppo contenuto per poter organizzare una campagna promozionale rivolta unicamente a loro. Nel 2017 e nel 2019 il regista della Pennsylvania ha dato vita a Split e a Glass chiudendo, in tal modo, la trilogia della Eastrail 177 inaugurata nel 2000 proprio da Unbreakable. Peculiare origin story di un eroe e della sua nemesi, Unbreakable ha presentato al mondo i personaggi di David Dunn e di Elijah Price, tornati a galla in Split e costretti allo showdown in Glass.
Nessun altro cineasta al mondo ha avuto il coraggio di sviluppare una trilogia sul mondo dei supereroi nel giro di diciannove anni e a partire dal lontano 2000, quando il genere dei cinecomic non era stato ancora definito né codificato dal tornado generazionale Disney-Marvel. I pochi film di supereroi usciti fino a quel momento rappresentavano soltanto un fenomeno estemporaneo che non lasciava presagire uno sviluppo del genere degno di nota.
In tal senso - ribaltando gli archetipi di un genere non ancora nato - Unbreakable - Il Predestinato è stato un vero e proprio predestinato perché, collocandosi in un contesto di mercato vergine, annullando la spettacolarità a favore di un'epica del cuore, decostruendo lo stereotipo del supereroe, analizzando la sua interiorità e umanità - oltre che il suo processo genetico -, il film ha anticipato e persino piegato al proprio sguardo un'evoluzione cinematografica che, ancora, non si era palesata a livello industriale.