Una scatenata dozzina, Steve Martin: "Non credo che sia un invito alla procreazione di massa"

Caos, divertimento e affetto per la Viglia di Natale di Rai 2 dove, alle 23:35, verrà riproposta la commedia di Shawn Levy con Steve Martin e Bonnie Hunt.

Steve Martin, Hilary Duff e Bonnie Hunt in una scena di Una scatenata dozzina

Ad allietare la Vigilia di Natale, stasera su Rai 2, ci sarà il divertente caos di Una scatenata dozzina, commedia familiare del 2003 capitanata da Steve Martin e Bonnie Hunt.

Versione più moderna della commedia del 1950 di Walter Lang Dodici lo chiamano papà, il film diretto da Shawn Levy vede Martin e Bonnie Hunt nei panni di una coppia con 12 figli che ha deciso di trasferirsi da una cittadina di provincia nella grande città per non perdere un'importante occasione di lavoro per il capofamiglia.

Steve Martin, che ha una sola figlia di nome Mary, nata quando l'attore aveva già 67 anni, ha un'esperienza familiare più ridotta nel numero, ma ciò non gli ha impedito di godersi la "festa" sul set del film.

"Mi ci sono immedesimato come a una festa di gruppo. Tutti i bambini erano dolci, gentili e buoni, quindi è un incrocio tra un film e un picnic domenicale. Ho fatto molti film con bambini in passato con grande successo quindi non mi ha mai dato fastidio. Ho lavorato con molti bambini. Purtroppo non li riconosco, quindi quando li rivedo anche 10 anni dopo, dico 'ooop' perché sono completamente diversi."

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Il film contiene un messaggio subliminale per spingere le persone a fare più figli?

Una Scatenata Dozzina Steve Martin
Steve Martin gioisce in una scena di Una scatenata dozzina

Forte di un notevole successo commerciale, che lo ha portato a incassare ben 190 milioni globali a fronte di un budget di 40 milioni, Una scatenata dozzina gode della presenza rassicurante di Steve Martin, padre di famiglia indimenticabile anche in hit come Il padre della sposa e Parenti, amici e tanti guai.

In un'epoca in cui le famiglie poco numerose sono la norma, l'attore ha negato che il film di Shawn Levy rappresenti un modo per promuovere la procreazione di massa. "Non credo che convinca la gente a dire 'facciamo 12 figli, tesoro', ma credo che possa ricordare a genitori e figli il valore delle loro famiglie" ha spiegato l'attore. "Ovviamente, mentre cresci dei figli, ti chiedi 'perché l'ho fatto?', e i figli rispondono 'perché non mi lasciano fare quello che voglio?'. È un promemoria della forza, dell'importanza e della bontà della famiglia. Le persone che hanno difficoltà con la genitorialità o con l'infanzia potrebbero trovare con un po' più di grinta per andare avanti."