Da quando ha interpretato Dio nei film Una settimana da Dio e Un'impresa da Dio, Morgan Freeman è stato soprannominato la voce di... Dio. La leggenda del cinema è famoso anche per la sua voce profonda che gli ha permesso di interpretare personaggi autoritari come il presidente USA o addirittura la divinità cristiana.
In una recente intervista al The Guardian, Morgan Freeman ha ammesso che tutti da quel momento lo hanno associato alla figura biblica, associandolo da decenni a quel personaggio, impersonato nelle commedie al fianco di Jim Carrey e Steve Carell.
La pressione di essere la voce di Dio
"È stato interessante, però, il risultato di aver interpretato Dio nei film" ha spiegato Freeman "Il pubblico ci ha creduto. Voglio dire, ci ha davvero creduto. Entro in una stanza e dicono: 'È appena entrato Dio'. Dico qualcosa e rispondono: 'Oh, è la voce di Dio'. È andata avanti per tantissimo tempo. Oooo-k! Attenzione".
L'attore ha scherzato sul fatto di non sentire la pressione di questo ruolo che gli è rimasto appiccicato: "Evito con forza quella pressione. È come dire: resta tranquillo, tieni tutto sotto controllo, non cercare di convincermi che quella sia la mia identità".
Gli esercizi di dizione e il pericolo IA
Nell'intervista, Morgan Freeman ha ringraziato il suo insegnante di dizione e uso della voce al community college di Los Angeles, Robert Whitman, per gli insegnamenti trasmessi al fine di lavorare al meglio con la propria inconfondibile voce.
"Se devi parlare, parla in modo chiaro, scandisci le consonanti finali e fai esercizi per abbassare la voce" ha ricordato Freeman "La voce della maggior parte delle persone è più alta di quanto sarebbe normalmente se sapessero come rilassarla. Lui insegnava proprio questo genere di cose".
Il lato negativo: l'intelligenza artificiale ha cercato di replicare la sua voce e i suoi avvocati sono stati parecchio impegnati al riguardo: "Sono un po' incavolato. Sono come qualsiasi altro attore: non imitarmi in modo falso. Non lo apprezzo e vengo pagato per fare cose del genere, quindi se lo fai senza di me, mi stai derubando".