La vicenda di Marika Severino sarà al centro della puntata di stasera di Un giorno in Pretura, lo storico programma di cronaca giudiziaria condotto da Roberta Petrelluzzi che andrà in onda alle 23,15 su Rai3.
Sul banco degli imputati c'è Marika Severino, all'epoca dei fatti 23enne, accusata di infanticidio. Il 28 febbraio del 2013 Marika si presenta sconvolta al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma. Biascica alcune parole e dice ai medici di aver partorito. Ma non ha con sé il bambino. Dove è finito? Nel processo sfileranno numerosi testimoni che porteranno a ricostruire una storia agghiacciante in cui ingenuità e solitudine porteranno a un esito drammatico. In base alla ricostruzione degli inquirenti, infatti, Marika sarebbe rimasta incinta dopo un rapporto occasionale ma avrebbe nascosto la gravidanza alla famiglia. Il piccolo, venuto alla luce nella notte del 27 febbraio 2013, era nato già morto; almeno così ha raccontato Marika ai magistrati, tanto che la ragazza ha spiegato di averlo avvolto in un lenzuolo e chiuso in un sacchetto di plastica.
Il giorno successivo, la ragazza era poi uscita via di casa portandosi con se il bimbo dentro la borsetta per incontrare un'amica con la quale si sarebbe fermata in un locale per un paio d'ore. Colpita però dai dolori per una emorragia era dovuta ricorrere alle cure mediche del San Camillo. Poco prima di entrare però si era disfatta del neonato buttandolo in un cassonetto di fronte al reparto di ginecologia. Gli esami compiuti dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e dal pubblico ministero Paolo D'Ovidio avevano però appurato che il bambino in quel momento era ancora vivo.