Riparte con L'ultima notte di Kimberly la serie autunnale di Un giorno in pretura, lo storico programma di cronaca giudiziaria di Roberta Petrelluzzi, che festeggia quest'anno il suo trentennale di messa in onda. Il primo processo di questa nuova edizione 2018 va in onda stasera su Rai3 alle 23.50 e vede seduto sul banco degli imputati Mirko Alessi, un artigiano fiorentino che nella notte del 29 giugno del 2016 uccise Kimberly, una transessuale brasiliana di cui era cliente abituale. Nella stessa occasione Alessi uccise anche Mariela, una giovane donna sudamericana, presente quella notte nella casa. L'unica a salvarsi fu una terza amica, che si lanciò dalla finestra, terrorizzata. Successivamente Alessi in aula confesserà. Una confessione sconvolgente che lascia aperti molti interrogativi.
Subito dopo la mattanza di quella notte di giugno di due anni fa, alcuni conoscenti e amici parlarono di Mirko Alessi come un uomo gentile, persino timido - e di fatto così appare in un video diffuso in quei giorni, in cui consegna come premio una delle borse della pelletteria di famiglia a due reginette di bellezza. Altri invece evidenziarono che Alessi aveva iniziato a dare segni di squilibrio dopo la separazione da sua moglie, squilibrio reso ancora più evidente dall'aggravarsi del suo alcolismo.
Quella notte Alessi si recò a casa di Kimberly (una transessuale brasiliana di 45 anni registrata sui documenti come Gilberto Manoel Da Silva) e trascorse la notte nell'appartamento di lei, in via Fiume, poco distante dalla stazione di Santa Maria Novella. Poco prima dell'alba però, Alessi preleva un coltello dalla cucina e uccide Kimberly con 94 coltellate e successivamente si accanisce su un'altra trans che era nell'appartamento, Mariela Yosefina Santos, Cruz una 27enne dominicana che prova a scappare, ma morirà in ospedale. L'unica a salvarsi dalla furia di Alessi è un'altra dominicana di 25 anni, che se la caverà con qualche frattura dopo aver tentato di fuggire dalla finestra.
Dopo il duplice omicidio Alessi si cambia gli abiti sporchi di sangue a casa sua, poi inizia una fuga che lo porterà fino a Monticiano, in provincia di Siena, dove finalmente sarà arrestato.