L'annuncio di un nuovo film (che a quanto pare sarà in realtà una via di mezzo tra sequel e prequel) dedicato al personaggio di Jake LaMotta, trentadue anni dopo il classico Toro scatenato di Martin Scorsese, aveva già suscitato, per usare un eufemismo, qualche perplessità. In più, la prevista operazione, patrocinata dallo stesso LaMotta (attualmente novantenne) aveva suscitato le ire della MGM, produttrice del film originale e detentrice dei diritti cinematografici sulla vita dell'ex pugile: secondo il contratto firmato nel 1976, LaMotta avrebbe infatti avuto la possibilità di dare un sequel al film che si andava preparando, ma la casa produttrice avrebbe avuto la facoltà di bloccarlo: una sorta di diritto di veto.
Diritto che la MGM ha deciso di far valere all'annuncio di un Raging Bull 2, produzione indipendente presentata come sequel della pellicola del 1980. Dopo circa un mese di discussioni, sembra ora che si sia giunti a un accordo tra le due parti, che bloccherà la causa legale già intentata dalla major statunitense: il titolo del nuovo film sarà infatti cambiato in The Bronx Bull (che era il soprannome dello stesso LaMotta ai tempi della sua attività pugilistica). In più, la MGM e la Sunset Pictures, casa produttrice della nuova pellicola, hanno redatto un comunicato in cui affermano letteralmente che "Il film non sarà in alcun modo collegato alla pellicola del 1980 intitolata Toro Scatenato, e la MGM non sarà associata in alcun modo con il progetto".
Risolto l'aspetto legale della questione, resterà ora da capire come un film che si richiami esplicitamente (o almeno questa era la sua intenzione iniziale) ad un classico della storia del cinema, possa essere accolto, nell'imminente 2013, da cinefili vecchi e nuovi.