Tom Hanks rivela il motivo per cui non interpreta mai un cattivo al cinema

Tom Hanks, intervistato dal New York Times, ha spiegato che c'è un motivo estremamente personale che non gli permette di fare un vero ruolo da cattivo nei film.

Per Tom Hanks interpretare un vero ruolo da cattivo in un film è impossibile. Parola dell'attore che in una intervista rilasciata al New York Times ha spiegato il perché sia difficile per lui poter interpretare dei personaggi totalmente negativi. E' una questione di indole personale e non a caso negli Stati Uniti è soprannominato come cuore d'oro.

Durante la chiacchierata Tom Hanks lo spiega proprio nel dettaglio: "Sai so da tempo ormai che io non insinuo nessuna paura a nessuno. Ora, è questa cosa è diversa dall'essere gentile no? Anche io ho dei lati personali segreti, ma non c'è nessuna cattiveria. Per questo non accetto mai parti di questo genere, perché i cattivi in generale richiedono un certo grado di malvagità che io non credo di poter fingere di avere".

Era mio padre: un primo piano di Tom Hanks
Era mio padre: un primo piano di Tom Hanks

In effetti se si va a vedere la sua lunga carriera gli unici veri personaggi perfidi che ha interpretato sono il medico nel segmento ambientato nell'Ottocento in Cloud Atlas o il capo dell'azienda di The Circle. Due film che non a caso sono stati dei flop, mentre il killer di Era mio padre, mostrava invece dei lati estremamente umani quando nel film si ritrova a dover salvare suo figlio dagli sgherri mandati dal suo boss, Paul Newman. E per non smentire questo suo lato bonaccione, anche il suo ultimo ruolo è nel segno della gentilezza: quello di Fred Rogers in A Beautiful Day in the Neighborhood che ha fatto impazzire la critica, tanto da parlare di nomination all'Oscar. Sarebbe la sesta, a 18 anni dall'ultima ricevuta per Cast Away e le due statuette vinte di fila per Philadelphia e Forrest Gump.