Sebbene Tom Hanks sia un interprete straordinario l'attore stesso è la prima persona pronta a criticare il proprio lavoro: la star sostiene che l'adattamento del 1990 de Il falò delle vanità sia uno dei suoi peggiori film e che non tutte le pellicole che ha girato sono perfette, o addirittura guardabili.
Sebbene Hanks avesse goduto di una manciata di grandi successi prima di interpretare un commerciante di obbligazioni di Wall Street nella commedia drammatica di Brian De Palma, non faceva ancora parte dell'"aristocrazia di Hollywood", etichetta che gli è stata affibbiata ormai da molti anni.
A proposito del motivo per cui la pellicola è andata male l'attore ha recentemente dichiarato: "Quando lo stavamo realizzando... beh, quel film era enorme. Non potevamo fare niente a New York City. Tutti ne stavano parlando. Tutti erano sbagliati per il film, me in particolare. Brian si occupa di iconografia più che di cinema. È il regista più intransigente, nel bene e nel male, che abbia mai incontrato."
Uno dei principali problemi de Il falò delle vanità è che il romanzo originale del celebre autore Tom Wolfe è stato un successo dall'oggi al domani e ha avuto un'enorme influenza sulla scena culturale. Adattarlo al cinema sarebbe stato complesso a prescindere e Tom Hanks ha ammesso di essere la persona sbagliata per interpretare Sherman McCoy, un malvagio ed autoproclamato "Padrone dell'Universo" a Wall Street.