The Deep, un film del 2012 diretto da Baltasar Kormákur, è basato sulla storia vera di Guðlaugur Friðþórsson, un pescatore che è riuscito a sopravvivere nell'oceano, nuotando per 6 ore al fine di salvarsi la vita, dopo che la sua barca si è capovolta al largo della costa meridionale dell'Islanda.
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La sera dell'11 marzo 1984, poco prima delle 22.00, Guðlaugur Friðþórsson, detto Gulli, si trovava a bordo del peschereccio islandese Hellisey VE-503 insieme ad altri quattro compagni di equipaggio. Il timoniere finì in acqua quando una delle reti da pesca s'incaglio sul fondo e a causa di questo terribile imprevisto la barca si rovesciò.
Gulli riuscì ad aggrapparsi alla chiglia della barca rovesciata: due dei suoi compagni riuscirono a fare lo stesso mentre gli altri due, purtroppo, affogarono immediatamente. Uno dei tre sopravvissuti morì congelato poco dopo mentre l'altro convinse Gulli a nuotare nel tentativo di riscaldarsi: la temperatura dell'acqua era pari a 5° ed era impossibile sopravvivere.
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Morto anche il suo ultimo compagno d'equipaggio Gulli rimase solo: il pescatore nuotò per 6 ore e, inspiegabilmente, raggiunse la costa sano e salvo. Una volta arrivato a terra si rese conto che le formazioni rocciose laviche gli rendevano quasi impossibile la scalata.
Gulli, scalzo e con indosso solo un maglione, una maglietta e un paio di jeans, iniziò a gattonare per minimizzare i danni ai piedi, proseguì per quasi 3 ore, attraversando 3 km di rocce vulcaniche per poi arrivare finalmente al villaggio più vicino: erano le 7 di mattina del 12 marzo 1984.
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Gulli fu immediatamente portato in ospedale dove i medici curarono le sue ferite a mani e piedi; sebbene la sua temperatura corporea fosse inferiore ai 34°, così bassa che il termometro non riusciva a rilevarla, il pescatore non mostrava segni di assideramento.
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I medici, increduli, decisero di studiarlo più approfonditamente: gli esami rivelarono che il grasso del corpo di Gulli l'aveva protetto come se si fosse trattato di grasso di foca, che è tre volte più spesso del grasso normale; diversi esperimenti dimostrarono la sua resistenza all'acqua fredda ma non furono trovate altre spiegazioni scientifiche per la sua sopravvivenza.