Nella serata della cerimonia di assegnazione degli Oscar 2020, National Geographic propone The Cave, candidato come miglior documentario. Una storia potente sulla guerra in Siria raccontata da Feras Fayyad (già candidato all'Oscar per Last Men in Aleppo).
Nel corso degli ultimi 8 anni, la guerra in Siria ha portato morte e distruzione in tutto il Paese. I continui bombardamenti hanno reso Ghouta, alla periferia di Damasco, un cumulo di macerie. Uscire allo scoperto per gli abitanti è estremamente pericoloso, i quartieri residenziali vengono colpiti indiscriminatamente così come mercati e scuole. Per la popolazione assediata, la speranza si cela in un ospedale sotterraneo conosciuto con il nome di The Cave (la grotta). Qui, tra bombardamenti quotidiani, carenza cronica di medicinali e il continuo pericolo di attacchi chimici, la dottoressa Amani Ballour, pediatra e responsabile dell'ospedale, e le sue colleghe Alaa e Samaher, lavorano fianco a fianco con i colleghi uomini sfidando ogni giorno la cultura patriarcale e oppressiva che domina il mondo in superficie.
La missione della dottoressa Amani non è solo sopravvivere ai continui attacchi e soccorrere i feriti ma anche mantenere vivi i sogni e le speranze delle donne del suo paese. The Cave ci consegna un ritratto commovente di coraggio, resistenza e solidarietà femminile. "E' molto difficile mandare avanti un ospedale in un'area assediata dove la gente muore di fame. Gli uomini si rifiutavano di parlarmi quando scoprivano che ero la responsabile, oppure mi dicevano di starmene a casa. Era frustrante. Ma qualcuna doveva pur essere la prima, e io sapevo di poter ricoprire quel ruolo" racconta la dottoressa Amani. "Alla fine qualcuno ha cambiato idea, alcuni hanno riconosciuto la mia professionalità. E stato un momento molto importante per me".
I sotterranei di The Cave fanno parte di un ospedale di 6 piani rimasto incompiuto dall'inizio della guerra. Quando nel 2012 cominciano i bombardamenti su Ghouta, il dottor Salim Namour decide di utilizzare i sotterranei dell'edificio per curare i pazienti. La dottoressa Amani inizia a lavorare nella struttura poco dopo la sua apertura contribuendo in prima persona all'adeguamento degli spazi. L'ospedale viene strutturato in diverse aree che includono la clinica pediatrica, quella ginecologica, una sala operatoria e una post operatoria e il pronto soccorso. Quando nel 2013 il governo di Assad inizia l'assedio di Ghouta, The Cave diventa uno degli ultimi bastioni di speranza per la popolazione.