C'è chi aspetta l'estate per andare al mare e chi per rivedere su Rai 1 un vecchio varietà con Mina, Arbore e Raffaella Carrà. È il potere di TecheTecheTe', che da più di dieci anni fa da sottofondo nostalgico alle nostre serate estive. Ma non tutti i vip sono d'accordo con questo revival: alcuni nomi celebri hanno chiesto esplicitamente di restare fuori dagli archivi.
Chi ha detto stop a TecheTecheTe': nomi noti e motivazioni riservate

A svelarlo è Massimiliano Canè in prima persona, l'autore storico del programma, il quale ha raccontato a Il Giornale alcune retroscena piuttosto curiosi. Pare che artisti come Laura Pausini, Roberto Benigni, Claudio Baglioni, Enrico Montesano e Adriano Celentano abbiano posto dei limiti ben precisi: nessun video, nemmeno quelli d'annata, può essere mandato in onda senza il loro consenso.
"Succede più spesso di quanto si pensi", ha dichiarato Canè. "Alcuni artisti hanno posto dei vincoli anche su apparizioni molto datate. In quei casi dobbiamo rinunciare, per rispetto e per evitare sanzioni".
Il dietro le quinte di una memoria collettiva

Nonostante i divieti e nonostante il flop con tanto di chiusura anticipata dello spinoff di Bianca Guaccero, Techetechete' TopTen, il contenitore vintage dell'access di Rai 1 continua a costruire ogni sera un collage di emozioni, cultura e ricordi televisivi.
Ma come avviene la selezione negli immense teche Rai? E come si costruisce il filone della puntata? La ricerca delle clip parte spesso da un'intuizione, da una canzone o persino da un ricordo improvviso, svela l'autore. Canè, infatti, racconta di aver tratto ispirazione più di una volta ascoltando musica in auto: "Mi sblocca un ricordo e da lì parte tutto: prendo appunti e inizio a costruire la puntata".
Il successo senza tempo della nostalgia: TecheTecheTe' resiste
Pur dovendo rinunciare a qualche volto celebre, Techetechete' continua a viaggiare su numeri discreti in fatto di ascolti: tra i 2,4 e i 3 milioni di spettatori a sera e oltre il 18% di share per un programma che dal 2012 fa compagnia agli italiani. Segno che la voglia di tornare indietro nel tempo è più forte di qualche assenza.