E' morta Sue Lyon: fu la scandalosa Lolita di Kubrick

Sue Lyon è morta all'età di 73 anni: l'attrice fu la protagonista di Lolita, il film di Stanley Kubrick in cui interpretava una sensuale adolescente, ruolo per il quale vinse un Golden Globe.

Addio Lolita: Sue Lyon è morta giovedì scorso a Los Angeles. L'attrice che fu scelta da Stanley Kubrick per interpretare la protagonista di uno dei suoi film più controversi, aveva 73 anni e aveva problemi di salute da tempo, come ha confermato un suo caro amico, Phil Syracopoulos.

La carriera di Sue Lyon prese ufficialmente il via con quello che è rimasto il suo ruolo più importante, quello di Lolita nell'omonimo film di Kubrick tratto dal romanzo di Vladimir Nabokov. Il libro, incentrato su un uomo di mezz'età che sviluppa un'ossessione erotica per una ragazza molto più giovane di lui fece scandalo, mentre il film fece meno scalpore, ma fu sottoposto a numerosi tagli e furono girate diverse scene alternative per rendere possibile la distribuzione in sala. Sue Lyon all'epoca aveva 14 anni e fu scelta tra 800 ragazzine che si erano presentate ai provini. Di lei Nabokov disse che era la "ninfetta ideale".

Sue Lyon Lolita
Sue Lyon in una foto promozionale di Lolita

Nata a Davenport, nello Iowa, Sue Lyon si trasferì con la sua famiglia a Dallas per poi stabilirsi a Los Angeles, dove iniziò a muovere i primi passi nel cinema. Dopo alcune particine in The Loretta Young Show e nella serie tv Dennis the Menace e poi approdò a Lolita. Dopo il successo del film, il clamore e soprattutto il Golden Globe vinto nel 1963 per la sua interpretazione, la Lyon apparve ne La notte dell'iguana di John Huston, quindi Missione in Manciuria di John Ford e L'investigatore, accanto a Frank Sinatra. Alle apparizioni cinematografiche, affiancò quelle televisive, in telefilm come Fantasilandia, Sulle strade della California e Love, American Style, fino all'ultima apparizione sullo schermo, con il film Alligator del 1980.

Sue Lyon è stata sposata cinque volte e alcune delle sue relazioni più importanti si rivelarono controverse. Le forti pressioni razziali sul matrimonio con Roland Harrison, un fotografo nero, costrinsero la coppia a trasferirsi in Spagna, per poi divorziare. Non meno controverso si rivelò il suo matrimonio, della durata di appena un anno, con Gary "Cotton" Adamson, che sposò mentre lui era in carcere e scontava una pena per omicidio e rapina.