Studio Ghibli: "Nei film di Hayao Miyazaki il cibo è più bello di com'è nella realtà"

A UltraPop Festival abbiamo parlato con Valeria Arnaldi di come del rapporto dello Studio Ghibli e il cibo, la tradizione e di come abbia cambiato i sogni delle bambine.

Valeria Arnaldi, giornalista e scrittrice, ha scritto numerosi libri in merito allo Studio Ghibli e alla figura di Hayao Miyazaki. Per questo non potevamo che invitarla al nostro Ultrapop Festival per chiederle qualche curiosità e parere sul Maestro e sul suo rapporto con il cibo e la tradizione.

Lo Studio Ghibli, nato grazie al finanziatore Tokuma Shoten e ai registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata, è conosciuto in tutto il mondo per i suoi capolavori di animazione. Sul nostro canale twitch abbiamo cercato di riassumere come e perché, in 35 anni, abbia davvero portato un vento caldo di cambiamento.

La piccola Heidi tra le nuvole
La piccola Heidi tra le nuvole

"Sono tanti i motivi per cui lo Studio Ghibli è entrato a far parte della storia, cinematografica e non solo" - ha detto Arnaldi - "con le opere prodotte da Myazaki e Takahata, abbiamo visto mutare il rapporto delle figure dei mostri, dei sogni, del cibo e delle donne. Hanno ribaltato tutto: i mostri non sono mostri, sono semplicemente creature straordinarie, il cibo viene mostrato con la lentezza e la cura della preparazione, c'è tutto un discorso di cultura nipponica e nelle sue opere viene mostrato più bello di quello che è in realtà. Questa è una forma di rispetto che Miyazaki ha ereditato nei suoi lavori precedenti, come Heidi, che è grazie a lui se in Giappone è arrivato "l'Heidi Cheese". Tra l'altro, uno degli sponsor di Heidi era proprio una ditta di latticini, forse per questo vedevamo sempre il nonno di Heidi mangiare pane e formaggio, quasi fosse un messaggio subliminale!" E a tale proposito, vi segnaliamo la nostra analisi sullo Studio Ghibli attraverso il cibo, sempre così invitante e colorato nelle sequenze dei film d'animazione.

"Tutto nelle opere di Miyazaki parla di familiarità, tradizione e cultura" - ha continuato Arnaldi - "Ma la più grande originalità dello Studio Ghibli è il ruolo che hanno le donne. Le donne qui sono protagoniste. E non è un caso che gli unici davvero "cattivi" nelle opere dello Studio Ghibli, sono quelli che maltrattano le donne, come Aracne nei Racconti di Terramare. Lo Studio Ghibli non li perdona, gli fa fare una fine orribile. Questo è importante perché, in Giappone, prima le bambine crescevano giocando solo con le bambole e poi, magicamente, dovevano sognare di diventare mogli. Altri sogni non erano previsti. Miyazaki ha voluto aprire orizzonti differenti per le bambine, ma alla fine ha spalancato le porte dei sogni a tutti noi."