Steven Spielberg si unisce all'appello di Martin Scorsese per salvare i cinema di Roma

Il regista Steven Spielberg si è unito all'appello lanciato da Martin Scorsese nel tentativo di salvare i luoghi culturali della capitale.

Una foto di Steven Spielberg

L'appello lanciato da Martin Scorsese per salvare i luoghi culturali della città di Roma è stato firmato anche da Steven Spielberg.
Gli artisti e i numerosi esponenti del mondo dell'arte e dello spettacolo stanno unendo le forze rivolgendosi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni nel tentativo di impedire che molte delle sale cinematografiche romane si trasformino in centri commerciali e supermercati.

Le richieste

L'appello lanciato da Martin Scorsese, Jane Campion, Francis Ford Coppola, Wes Anderson e Ari Aster è legato all'allarme lanciato a gennaio dopo che le società di gestione patrimoniale Colliers Global Investors e Wrm Capital hanno vinto un'asta fallimentare immobiliare a Roma e hanno acquisito nove sale cinematografiche per una cifra dichiarata di 50 milioni di euro.
Tra i luoghi al centro della trasformazione non dovrebbero esserci solo attività chiuse da tempo, ma anche realtà attualmente operative come quelle del Cinema Adriano.

Steven Spielberg
Spielberg si è unito all'appello per salvare le sale di Roma

I filmmaker, a cui si è aggiunto nelle ultime ore Steven Spielberg, dichiarano nel loro appello: "Come ben riflette in modo eloquente Renzo Piano sulla situazione attuale di Roma, è chiaro che il tentativo di riconvertire spazi destinati al possibile rinascimento culturale della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è del tutto inaccettabile. Tale trasformazione rappresenterebbe una perdita irreparabile: un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni".

A preoccupare, infatti, è la notizia che sarebbe in fase di elaborazione - e di approvazione questa settimana - una nuova legge regionale che eliminerebbe le norme che attualmente impediscono alle sale cinematografiche della capitale di essere convertite in qualsiasi altro tipo di attività oltre a quella culturale.

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Scorsese e i suoi colleghi proseguono quindi il loro appello sottolineando: "Invito i miei colleghi di tutto il mondo, direttori di festival e tutti gli operatori culturali a firmare questa lettera per salvare l'ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo. Questa lettera è indirizzata anche personalmente al Presidente Sergio Mattarella e al Primo Ministro Giorgia Meloni, per impedire qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma. È nostro dovere trasformare queste "cattedrali nel deserto" abbandonate in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di quelle future".

Chi ha già firmato l'appello

La richiesta può già contare su un importante sostegno e la lista dei firmatari è lunga. Tra chi ha deciso di unirsi all'appello ci sono J. J. Abrams, Giulia D'Agnolo Vallan, Judd Apatow, Fanny Ardant, Yorgos Lanthimos, Olivier Assayas, Efe Cakarel, Damien Chazelle, Pedro Costa, Willem Dafoe, Robert Eggers, Joanna Hogg, Dawn Hudson, Ella Kemp, John Landis, Elena Latorre, Ken Loach, Radu Mihaileanu, Frank Oznowicz, Paweł Pawlikowski, Lynn Rawlins, Isabella Rossellini, Mark Ruffalo, Shawn Sachs, Paul Schrader, Santiago Segura, Léa Seydoux, Jeremy Thomas, John Turturro, Thomas Vinterberg, Debra Winger, Aaron Yap, Alfonso Cuarón, Mark Cousins, James Franco, Antonio Monda, David Cronemberg, Fernando Trueba, Tony Kaye, Joe Dante, Edgar Wright, Emmanuel Lubezki, Kenneth Lonergan, Sean Baker, Josh Safdie, Bruno Delbonnel, David Robert Mitchell, Gaspar Noé, Mimmo Nocera, Pietro Brunelleschi, Laura Terenziani, Morena di Maria, Stefano Olivieri, Graziana Sillari, Adriano Losacco.