Stephen King e la quarantena in stile Shining: "Mi sento un po' Jack Torrance"

Stephen King ha parlato di come sta affrontando la quarantena spiegando perché si sente come Jack Torrance in Shining.

Stephen King ha citato Shining per spiegare in una recente intervista la sua situazione durante la quarantena.
Lo scrittore non sembrava però voler far riferimento agli aspetti più violenti e terrificanti della storia, ma semplicemente al tempo a disposizione.

Lo scrittore, rispondendo alle domande di Vanity Fair, ha infatti raccontato: "Sto lavorando a un libro, quindi durante la mattina mi dimentico tutto e semplicemente lavoro a quello. Volevo del tempo per lavorare a un romanzo, ne ho avuto in abbondanza".
Stephen King ha quindi aggiunto citando Shining, film in cui il protagonista trascorre molto tempo a scrivere: "Mi sento Jack Torrance, santo cielo!".

Stephen King, in precedenza, aveva inoltre svelato che l'emergenza Coronavirus lo aveva obbligato a modificare alcuni passaggi del suo prossimo libro: "Il romanzo che sto scrivendo è ambientato nel 2020 perché avevo pensato 'Okay, quando lo pubblicherò sarà il 2021, sarà ambientato in parte nel passato. E poi accade questa cosa e ho immediatamente dato uno sguardo alla copia che avevo scritto e ho notato che uno degli eventi raccontati è che due dei miei personaggi erano andati in crociera. Ho pensato 'No, non penso che nessuno possa andare in crociera durante l'anno'. Quindi ho ripreso in mano tutto e l'ho ambientato nel 2019, quando le persone potevano ancora riunirsi, stare insieme, e così la storia avrebbe funzionato".