La figlia di Stan Lee, J.C., ha risposto alle accuse che le sono state rivolte, ribadendo che i suoi genitori non hanno mai subito abusi.
In una nuova intervista rilasciata a Business Insider si è cercato di fare chiarezza su quanto emerso dopo la morte dell'icona della Marvel nel 2018.
Le repliche alle accuse
J.C. Lee ha ora dichiarato in modo deciso che Stan e sua moglie Joan non sono mai stati vittime di violenza, fisica o psicologica: "Non ho mai alzato un dito contro i miei genitori".
Secondo un articolo di The Hollywood Reporter l'artista, prima di morire, sarebbe stato vittima di abusi compiuti dai suoi soci in affari e dalla figlia J.C. che, in base alle indiscrezioni, si sarebbe scagliata contro di lui se le sue richieste economiche non venivano soddisfatte. Nel 2014, inoltre, la donna avrebbe aggredito fisicamente i genitori quando aveva scoperto che una nuova Jaguar era stata intestata al padre e non a lei. L'articolo sosteneva che J.C. avrebbe afferrato violentemente il braccio della madre e avrebbe sbattuto la testa del padre contro una sedia. I due coniugi non avrebbero coinvolto la polizia perché convinti che la figlia fosse 'emotivamente fragile'.
J.C. ha ora ammesso di aver urlato contro i genitori, ma di non aver mai avuto reazioni violente e di rimpiangere la scelta di non aver replicato alle accuse anni fa: "Sono tutte menzogne. Non l'ho mai fatto".
Cinque persone vicine alla famiglia, inoltre, non avrebbero mai sospettato o visto abusi da parte di J.C. su Stan o la moglie.
I problemi con POW!
A essere invece nel torto, secondo la donna, sarebbero i responsabili di POW! Entertainment che hanno i diritti legati al nome, all'immagine e alle opere di Stan Lee. J.C. sostiene che siano stati compiuti degli illeciti per diminuire il suo coinvolgimento nella società: "Hanno preso tutto. Sento che queste persone hanno preso la mia vita e stanno mangiando con posate fatte d'oro mentre io ho quelle di plastica".