Un portavoce di Sean "Diddy" Combs ha criticato duramente la docuserie Sean Combs: La resa dei conti che arriverà sugli schermi di Netflix nella giornata di domani in tutto il mondo.
Tra le accuse rivolte al progetto c'è anche quella di aver utilizzato del materiale 'rubato' senza avere le autorizzazioni necessarie per la messa in onda sugli schermi.
Le critiche a Sean Combs: La resa dei conti
Il sito di Variety ha riportato la notizia che Sean Combs e il suo entourage ritengono che la docuserie sia 'un vergognoso pezzo diffamatorio' e che il progetto, che propone estratti di video che Puff Daddy ha raccolto per raccontare la propria storia fin da quando aveva 19 anni, presenti le parole dell'artista (che si possono vedere nel trailer), attualmente in carcere, al di fuori del loro contesto originale con lo scopo di raccontare una storia a modo proprio, senza legami con la realtà.
Il portavoce del rapper ha inoltre sostenuto che Diddy ha "rispettato a lungo Ted Sarandos e si sarebbe aspettato correttezza da parte delle persone che rispettava".
A rendere ancora più complicata la situazione ci sarebbe il fatto che 50 Cent è considerato "da molto tempo un rivale che vuole vendicarsi personalmente e ha trascorso troppo tempo a calunniare il signor Combs". Il fatto che Netflix gli abbia concesso il controllo creativo sarebbe quindi particolarmente "sconcertante".
Il portavoce dell'artista sostiene che Netflix voglia "sensazionalizzare ogni minuto della vita del signor Combs, senza alcun riguardo per la verità, con lo scopo di trarre profitto da un'attenzione mediatica che non ha mai fine".
La risposta della regista
Netflix ha replicato alle accuse riportando le dichiarazioni della regista Alexandria Stapleton che ha ribadito di aver ottenuto legalmente i video privati di Combs e di aver i diritti necessari per usarli negli episodi della docuserie. La filmmaker ha quindi sottolineato: "Una cosa che contraddistingue Sean Combs è che si sta sempre riprendendo, ed è stata una sua ossessione nel corso dei decenni. Abbiamo inoltre contattato il team legale di Sean Combs per un'intervista e commenti più volte, ma non hanno mai risposto".