In una recente intervista rilasciata a Interview Magazine, Scarlett Johansson ha raccontato le difficoltà incontrate nell'interpretare lo stesso personaggio per diverso tempo.
L'attrice, per undici anni, ha impersonato Natasha Romanoff/Black Widow nel Marvel Cinematic Universe, e ha parlato di ciò che ha provato in una conversazione con il collega David Harbour.
Le difficoltà di Scarlett Johansson nel Marvel Cinematic Universe
"Alcuni dei film che ho fatto per la Marvel coinvolgevano di più il mio personaggio rispetto ad altri, come in Captain America: The Winter Soldier con Chris [Evans], eravamo davvero dinamici. In altri film, invece, il cast era così enorme e c'era così tanta trama da gestire che inizi a sentirti come uno strumento per farla andare avanti. E se ti impegni per cinque mesi e mezzo in questo, diventa tipo: 'Okay. Non posso farmi le unghie, non posso tagliarmi i capelli'".

L'attrice protagonista di Jurassic World: La Rinascita sottolinea:"Sembrano problemi sciocchi, ma la tua identità è legata a questo lavoro per molto tempo, e se non stai facendo qualcosa di stimolante come attore, ti senti un po' intrappolato, a volte".
L'esperienza di David Harbour in Stranger Things
Accogliendo il pensiero della collega, David Harbour ha confessato di essere d'accordo e ha fatto l'esempio con il suo personaggio, ormai quasi decennale, di Jim Hopper in Stranger Things.

L'attore ha spiegato che all'inizio era davvero entusiasta di far parte di una serie così appassionante e qualitativamente importante, tanto da non ascoltare chi lo ammoniva dicendogli che dopo la terza o quarta stagione avrebbe voluto scappare, fino al giorno in cui si è chiesto quanta altra storia c'è da raccontare e ha sentito il desiderio di provare qualcos'altro.
Proprio entro fine anno, Stranger Things chiuderà i battenti con la quinta e ultima stagione.