Ospite del Toronto International Film Festival per presentare il documentario su John Candy, Ryan Reynolds ha raccontato di aver chiamato il giornalista che aveva criticato il comico per il suo peso.
La star canadese ha confessato di aver tagliato alcune parti del film in cui alcuni giornalisti dicevano cose cattive nei confronti di Candy. Impegnato nella lavorazione del film insieme a Colin Hanks, Reynolds ha recuperato del materiale d'archivio.
Le offese del passato a John Candy
Il team di lavoro ha recuperato delle clip in cui diversi giornalisti dell'epoca parlavano male del comico e lui stesso ha deciso di chiamarne uno di loro personalmente.
"Ci sono state molte cose che abbiamo lasciato fuori dal documentario, giornalisti che dicevano cose. A uno di loro ho telefonato. Non l'ho messo nel film, ma ho chiamato questo giornalista solo per vedere" ha spiegato Reynolds "Non stavo cercando di metterlo alla berlina o insegnargli una lezione" ha specificato.

"Gli ho detto che avevo tolto quella parte dal film, ma l'avrei potuta inserire se avessi voluto parlarne, perché magari hai qualcosa da dire a riguardo, sul suo percorso quando si tratta di certe cose" ha proseguito Reynolds "Abbiamo avuto una conversazione molto riflessiva su questo argomento".
Il documentario dedicato a John Candy
Nonostante i tagli in fase di montaggio, il documentario comprende diversi spezzoni di interviste in cui diversi giornalisti prendono in giro Candy sul suo peso con risposte spesso argute dell'attore.
Ryan Reynolds, connazionale della star canadese scomparsa nel 1994, si è commosso davanti al pubblico del TFF parlando del collega. Il documentario include interviste con amici famosi di Candy come Steve Martin, Bill Murray, Macaulay Culkin, Tom Hanks, Catherine O'Hara, Dan Aykroyd, Eugene Levy, Andrea Martin e il regista di Balle spaziali Mel Brooks, oltre ai familiari dell'attore.
I figli di Candy, Christopher e Jennifer Candy, hanno raccontato di aver percepito l'energia protettiva del padre nei confronti di Macaulay Culkin durante le riprese di Io e zio Buck, in relazione alla difficile situazione familiare del giovanissimo attore.