Ryan Gosling, imbarazzo in TV per i pantaloni troppo stretti

L'attore ha avuto un momento di difficoltà a e causa di un errore di taglia e ha raccontato dei divertenti aneddoti sul suo rapporto di amicizia con Russell Crowe.

Ryan Gosling, ospite del talk show di Jimmy Kimmel, ha ammesso di aver compiuto un errore piuttosto imbarazzante. La star di The Nice Guys ha confessato infatti di non aver provato gli abiti che doveva indossare prima di entrare in studio e di essersi reso conto troppo tardi che i pantaloni erano troppo stretti. Nonostante il pubblico stesse apprezzando, Ryan era convinto si trattasse di un look inappropriato e ha chiesto di venir inquadrato dalla vita in su. Jimmy ha però richiesto: "Fate il contrario, penso ci darebbe dei dati di ascolto migliori".
Gosling ha scherzato dicendo che non sentiva più parte delle gambe.

Nel video la star spiega poi che la commedia di cui è protagonista con Russell Crowe dovrà scontrarsi ai box office americani con Angry Birds - Il film e lo studio ha chiesto ai due protagonisti di essere più attivi su Twitter per provare a combattere la concorrenza. Gosling ha poi rivelato che Russell gli ha scritto di notte un messaggio in cui diceva: "Io sono un Crowe (che in inglese ricorda la parola corvo), tu sei un Gosling (una specie di papero canadese piuttosto aggressivo). Siamo due degli uccelli più arrabbiati che conosco".

Ryan ha poi condivso un aneddoto simpatico: all'inizio delle riprese del lungometraggio Russell ha invitato tutte le persone coinvolte nel progetto in un bar per assistere a una partita del team di rugby di sua proprietà. Gosling ha spiegato che stavano guardando il match e Crowe continuava a versare bicchieri di vodka e birra e lui si è sentito in dovere di accettarli. Russell ha poi iniziato a spiegare ogni minimo dettaglio della partita mentre lui iniziava a sentire gli effetti dell'alcol, fino a quando alla fine della serata ha visto sullo schermo il suo collega che accettava un trofeo e al tempo stesso era accanto a lui ad Atlanta. Ryan ha deciso quindi che era giunto il momento di andare a casa perché pensava di essere ubriaco e solo il giorno dopo gli hanno spiegato che il match era registrato.