Roman Polanski, parla la vittima dello stupro: "L'ho perdonato"

Il regista, grazie a nuovi documenti ottenuti dal suo legale, potrebbe tornare negli Stati Uniti dopo 40 anni.

Roman Polanski sul set di Carnage (2011)
Roman Polanski sul set di Carnage (2011)

Roman Polanski potrebbe presto ritornare negli Stati Uniti per concludere definitivamente i problemi legali che lo hanno portato a non ritornare sul suolo americano per oltre quaranta anni.
Il regista, nel 1977, era infatti stato condannato per aver drogato e violentato una tredicenne, Samantha Geimer, durante una serata trascorsa a casa di Jack Nicholson. Polanski, dopo essersi inizialmente dichiarato non colpevole, aveva stretto un accordo con il giudice Laurence Rittenband che prevedeva un periodo da trascorrere in prigione pari a 48 giorni, poi rinnegato e tramutato in 50 anni di prigione. Il filmmaker, che aveva già trascorso 42 giorni in carcere, aveva quindi deciso di fuggire all'estero prima che venisse pronunciata la sentenza definitiva.

Il suo avvocato Harland Braun sembra ora in possesso di documenti che dimostrano l'accordo, situazione che permetterebbe al regista di ritornare negli Stati Uniti.
La vittima, inoltre, ha dichiarato in un video: "Sono felice se emergerà la verità. Ha chiesto scusa, lo perdono. So che è dispiaciuto per quello che è accaduto e non voleva farmi del male. Ha ammesso quello che ha fatto ed è andato in prigione".

Samantha ha poi aggiunto: "Non continuerò a provare risentimento. Alle persone accadono cose ben peggiori. Ne sono consapevole. Accadono cose negative".

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