Roman Polanski non dovrà presentarsi in tribunale a Los Angeles nel 2025: il regista ha trovato un accordo e non dovrà quindi rispondere dell'accusa di aver violentato una minorenne nel 1973.
A confermare la notizia è stato Alexander Rufus-Isaacs, avvocato del regista, all'agenzia di stampa francese AFP.
L'aggiornamento degli avvocati
L'accordo è stato raggiunto in estate ed entrambe le parti in causa sono soddisfatte di quanto stabilito, permettendo quindi di archiviare la causa.
Roman Polanski avrebbe dovuto presentarsi in tribunale nel mese di agosto 2025.
Gloria Allred, che rappresentava l'accusatrice che ha mantenuto l'anonimato, ha confermato quanto annunciato dal collega pubblicamente.
La causa era stata presentata nel mese di giugno 2023, sostenendo che nel 1973 una giovane, all'epoca minorenne avendo solo 16 anni, era stata violentata da Polanski nella sua casa situata a Benedict Canyon. La ragazza avrebbe incontrato il filmmaker alcuni mesi prima a una festa ed era stata poi invitata a cena. In quell'occasione le sarebbero stati offerti dei shot di tequila. Polanski l'avrebbe poi portata a casa sua, dove la teenager aveva perso i sensi e, successivamente, si è svegliata ritrovandosi accanto al regista sul letto. Secondo il suo racconto, Roman Polanski le avrebbe detto che voleva avere un rapporto sessuale e non avrebbe ascoltato i suoi ripetuti rifiuti.
Il filmmaker aveva respinto le accuse e si era dichiarato innocente.
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I problemi legali del regista
Polanski è distante dagli Stati Uniti dal 1978, anno in cui è fuggito all'estero dopo essere stato condannato per lo stupro di una tredicenne.
Negli ultimi anni, inoltre, il regista ha affrontato le accuse dell'attrice Charlotte Lewis che ha sostenuto di essere stata violentata quando aveva 16 anni. Dopo essere stata definita una bugiarda da Polanski, l'attrice gli aveva fatto causa per diffamazione, causa terminata con un'assoluzione.