Robin Williams, suo figlio Zach contro una serie: "Spettacolarizza il suicidio"

Il figlio di Robin Williams, Zach, si è schierato contro Expiration Date, la nuova serie TV con Will Forte che, secondo lui, rischierebbe di spettacolarizzare il suicidio.

Il primo figlio di Robin Williams, Zach, ha scritto una lunga lettera contro Expiration Date, la nuova serie TV di Peacock con Will Forte protagonista, accusando lo show di spettacolarizzare il suicidio.

Mrs Doubtfire Robin Williams Film
Robin Williams fa la spesa in una scena di Mrs. Doubtfire

Negli scorsi giorni è stata annunciata la produzione di Expiration Date, un nuovo drama realizzato dai produttori di Fleabag, la cui trama gira intorno ad un uomo con palesi intenzioni suicide. Lo show ha sollevato subito una serie di polemiche, di cui si è fatto portavoce Zach Williams, figlio del compianto Robin Williams, morto suicida nel 2014. Il primogenito dell'attore lo ha fatto scrivendo un articolo esclusivo per The Wrap, affiancato dall'avvocato Bill Smith, fondatore di Inseparable, l'associazione no-profit che aiuta le persone con disagi personali e problemi mentali. "In qualità di persone che hanno perso i propri cari a causa del suicidio, siamo francamente scioccati che gli altri non siano là fuori a sollevare polemiche sulla natura di questo spettacolo", si legge quindi nell'articolo.

Ricordiamo che Expiration Date rappresenta una serie drammatica in cui Will Forte interpreterà un uomo consumato dal dolore, il quale trova una polizza di assicurazione sulla vita che copre il suicidio, a condizione che l'atto non si verifichi nel primo anno, portandolo così a pianificare i suoi ultimi 12 mesi di vita.

Robin Williams, il saluto dei pupazzi di Sesame Street
Robin Williams, il saluto dei pupazzi di Sesame Street

"Molto più importante della nostra opinione è però la questione che riguarda il contagio suicida. Secondo il Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti, il contagio da suicidio è la conseguenza dell'esposizione al suicidio o a comportamenti suicidari all'interno della propria famiglia attraverso i resoconti dei media e può provocare un aumento del suicidio e dei comportamenti suicidari", scrive Williams, aggiungendo: "Le prove non sono solo accademiche: ci sono risme di dati, ma ancora più importante, ci sono le belle anime di troppe persone perse troppo presto a causa della sconsideratezza degli altri. Alcuni hanno detto che è ingiusto criticare uno spettacolo in fase di sviluppo e non ancora scritto. Ma la creazione di un'intera serie che stuzzica un arco narrativo che conduce all'episodio finale con la domanda 'Lo farà o non lo farà?' è una gigantesca luce rossa lampeggiante sull'accettazione del suicidio. Gli esperti dicono di limitare l'importanza ed il numero di storie su un particolare suicidio, nonché di evitare di spettacolarizzarlo e di renderlo affascinante. Il dirigente della rete che promuove lo spettacolo ha dichiarato di essere 'entusiasta di sviluppare questo dramma imprevedibile', che è l'esatto opposto di ciò che dovrebbe essere".

Parole dure e prevedibili, dunque, scritte da chi, a soli 30 anni, si è ritrovato a fare i conti con il suicidio dell'amato padre. Il primogenito dell'indimenticabile attore di Good morning, Vietnam ha quindi concluso l'articolo spiegando quanto ancora ci sarebbe da fare per aiutare davvero le persone che soffrono e che pensano di farla finita:

Robin Williams e John Travolta insieme a Conner Rayburn nel film Daddy Sitter
Robin Williams e John Travolta insieme a Conner Rayburn nel film Daddy Sitter

"Per essere chiari, è sicuramente necessario raccontare storie di persone con problemi di salute mentale, comprese quelle con idee suicide. Ma ciò deve essere fatto in modo accurato, compassionevole e costruttivo, in modo tale che aiuti e non danneggi. Se vogliamo che lo storytelling sui problemi di salute mentale e dipendenze sia corretto, dobbiamo riconoscere ed evidenziare alcune verità importanti e scomode. Ad oggi non forniamo un accesso adeguato alle cure per la salute mentale a milioni di americani che soffrono. Non investiamo nella prevenzione e nell'intervento precoce quando ciò potrebbe fare la differenza tra un futuro pieno di speranza ed una vita di traumi per molti dei nostri bambini. Criminalizziamo abitualmente coloro che soffrono di malattie mentali anziché dare loro accesso a cure salvavita. Questi fallimenti sono universali ma hanno un impatto sproporzionato su persone di colore, veterani, persone LGBTQ, nativi americani e madri nel periodo post parto. La missione di Inseparable è affrontare queste sfide in maniera diretta. Queste storie dovrebbero essere raccontate e abbiamo bisogno della genialità dei narratori americani per farlo bene. Ma farlo in modo sbagliato o senza considerazione porterà alla perdita di anime più belle, e questo è un prezzo che non dovremmo essere disposti a pagare".