Robin Williams, suo figlio Zac parla: "La morte di mio padre è stata un trauma"

Il figlio di Robin Williams parla di suo padre, del trauma dovuto alla sua morte e in generale delle problematiche connesse alla salute mentale.

Il figlio di Robin Williams ha parlato di suo padre e della sua morte, in particolare del trauma subìto e, in generale, di tematiche legate alla depressione e alla salute mentale.

Sono passati già cinque anni da quando la star di Hollywood Robin Williams ha causato la sua morte con il suicidio, per mettere fine alle sofferenze causategli da una malattia neuro-degenerativa, la demenza da corpi di Lewy. Il suo ricordo è ancora vivo nei cuori dei suoi fan, grazie anche ai numerosi film che ha lasciato a tutti in eredità, ma soprattutto nei ricordi e nell'animo dei suoi figli.

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Zak Williams, primogenito nato dal primo matrimonio di Robin Williams con Valerie Velardi, ha raccontato, in una chat con 18percent, della sua depressione dopo la morte del padre, un momento davvero arduo per la sua vita, che però ha superato lottando duramente: "Sono rimasto molto traumatizzato dalla morte di mio padre. Ho lottato con la depressione e l'ansia, cercando conforto nell'automedicazione. Ho scoperto che la prima soluzione per me era imparare a non auto-medicare. Spesso cercavo di mascherare il dolore con l'alcol e questo peggiorava le cose. Anche mangiare bene e uscire all'aria aperta è stato molto utile per me."

Zak ha sottolineato quanto sia importante la comunicazione in famiglia, per riuscire a capire in tempo i problemi di un proprio familiare e supportarlo quanto possibile, per evitare di arrivare a tragedie come la sua: "Capire quali problemi affrontano i membri della famiglia è un inizio. In seguito, farli aprire e valutare la loro volontà di impegnarsi o ottenere aiuto è il secondo. Trovare un modo per sentirsi sostenuti e supportati attraverso quello che può essere un processo molto faticoso e dispendioso in termini di tempo è una terza parte."

Robin Williams con la sua statuetta
Robin Williams con la sua statuetta

Ovviamente, il figlio di Robin Williams sa che non sempre in famiglia si riesce a trovare il giusto aiuto, ecco perché consiglia a chi vuole di rivolgersi anche a comunità esterne che in certi casi possono davvero fare la differenza: "Se le persone a te più vicine non ti supportano, può essere utile andare oltre per trovare la tua comunità. Gruppi ecclesiali, comunità di sostegno alla salute mentale e altre organizzazioni possono essere utili se pertinenti. Andare fuori dalla famiglia è talvolta l'opzione migliore."

Per riuscire a superare questo grande dolore e soprattutto per accettare sé stesso, Zak Williams ha capito che insegnare agli altri poteva essergli d'aiuto, infatti ha cominciato a farlo nelle carceri per riuscire a gestire i suoi sentimenti al meglio: "La perdita di mio padre mi ha davvero traumatizzato. Ho scoperto che insegnare i principi basilari dell'economia in prigione mi poteva aiutare ad affrontare la sua morte. Ho scoperto che potevo aiutare il prossimo utilizzando proprio quello che mi era successo. Ho continuato a fare del bene e a impegnarmi nel sociale. Mi piace il fatto che fare questo mi fa stare meglio"

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Zak Williams, per fortuna, è riuscito ad andare avanti nonostante il periodo buio che ha vissuto, e ora è CEO e co-fondatore della società di supporto per la salute mentale PYM HealthZak ed è inoltre membro del consiglio di amministrazione della no-profit Bring Change 2 Mind e del Yerba Buena Center of the Arts.

Da pochissimo, inoltre, è nato suo figlio McLaurin Clement Williams, che proprio con il suo nome ricorda il nonno Robin Williams, che come secondo nome aveva proprio McLaurin.