Roberto Benigni è tra i sostenitori della legge antifascista proposta nel Comune di Sant'Anna di Stazzema, dove ebbe luogo l'eccidio del 12 agosto 1944 in cui vennero uccise 560 persone, tra cui 130 bambini.

Di recente, presso il Comune di Sant'Anna di Stazzema è stata depositata una proposta di legge contro la propaganda fascista e nazista. Tale proposta non avviene in un luogo qualunque, poiché proprio il comune toscano ha fatto da sfondo al tristemente noto eccidio commesso dai soldati nazisti nell'agosto 1944, durante il quale persero la vita 560 persone, tra cui 130 bambini.
Per far arrivare il testo in Parlamento servono 50mila firme, obiettivo raggiungibile ancor più facilmente dopo il sostegno arrivato nelle ultime ore da Roberto Benigni. L'attore ha telefonato a Maurizio Verona, sindaco del comune, come ha raccontato quest'ultimo: "Benigni mi ha chiamato e si è complimentato, dicendomi che condivideva appieno e che in questo momento di iniziative del genere ce n'è bisogno. Mi ha anche detto che nel suo tour sulla lettura della Divina Commedia, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, coglierà l'occasione per promuovere la nostra idea. Non mi ha però specificato se firmerà la nostra proposta legge, ma certo la sosterrà".

Insomma, un endorsement d'eccezione che non poteva che arrivare da Roberto Benigni, regista e protagonista de La vita è bella, uno dei film più amati tra quelli che hanno raccontato sul grande schermo il dramma dei campi di concentramento e quindi delle stragi portate avanti dai nazifascisti nella prima metà dello scorso secolo. Come si legge sul sito dell'Anagrafe Nazionale Antifascista, la proposta di legge nasce "perché sta succedendo qualcosa di preoccupante. Si riaffacciano simboli, atteggiamenti, parole, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato. Non solo. Si fanno largo sentimenti generalizzati di sfiducia, insofferenza, rabbia, che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale. In rete e sui social media, sulle testate giornalistiche, nelle dichiarazioni politiche come nei bar e nelle strade. Principi che credevamo forti e stabili e che ci sembrano in pericolo".
Ricordiamo che per raggiungere le 50mila firme ci sarà tempo fino al 31 marzo. Si può firmare in tutti i comuni d'Italia ma non basta un semplice clic. Per rendere valida la propria firma bisogna infatti recarsi presso il proprio Comune di residenza e chiedere di aderire all'iniziativa.