Mentre Hollywood continua a sfornare remake e reboot, accolti - tra l'altro - benissimo dal pubblico che spesso li fa schizzare in vetta al box office (si veda il caso Jurassic World), c'è qualcuno che non ha nessuna intenzione di tornare a rimaneggiare la sua opera di culto o peggio, di vederla riproposta da altri. Robert Zemeckis è tra questi autori.
Se aspettate di vedere a breve un remake del mitico Ritorno al futuro rimarrete delusi. Quando il Telegraph ha chiesto al regista se anche lui ha intenzione di unirsi alla moda di rileggere i classici anni '80 e '90, lui ha risposto: "Oh, Dio no. Questo non accadrà finché non sarò morto. A quel punto sono certo che lo faranno, a meno che i miei eredi non trovino un modo per fermarli. Lo ritengo un oltraggio. Soprattutto dal momento che è un buon film. E' come dire 'Facciamo un remake di Quarto potere. Chi sarà Kane?' E' folle. Chi potrebbe fare una cosa del genere?"
Zemeckis ammette che probabilmente un remake di Ritorno al futuro incasserebbe bene, ma il denaro non è molla sufficiente per rileggere le avventure di Marty McFly e Doc. Secondo il contratto firmato da Robert Zemeckis e Bob Gale con Universal e Amblin nel 1984, i due hanno il controllo su ogni titolo del franchise fino alla morte. A meno che qualcuno non riesca a tornare indietro nel tempo e impedir loro di firmare il contratto, la loro parola vale più di tutto il resto. Nel 2008 Bob Gale ha respinto l'idea di un quarto Ritorno al futuro commentando: "E' capitato a tutti di vedere un sequel di troppo e commentare 'Forse non avrebbero dovuto farlo'".
Per altro, Ritorno al futuro non è l'unico film di cui Robert Zemeckis non vuole il remake. In passato il regista ha espresso scontento anche per il remake di All'inseguimento della pietra verde, ma essendo stato ingaggiato solo per dirigere il film non aveva controllo sui diritti del progetto.