Dopo mesi di teaser e silenzi deliberati, Return to Silent Hill scopre finalmente le sue carte. Il film, in uscita il 23 gennaio 2026, punta a riconquistare il pubblico proprio dove tutto era iniziato: nel capitolo più cupo e amato della saga videoludica, tra dolore, ossessione e mostri che non spariscono mai, come Piramid Head, insieme alla promessa di un horror psicologico fedele alla saga Konami.
Il ritorno a Silent Hill
Il trailer di Return to Silent Hill apre con James Sunderland che attraversa l'ingresso della cittadina, accompagnato da quella coltre nebbiosa che per i fan è molto più di un elemento estetico: è un confine psicologico, il punto in cui la realtà devia e l'inconscio prende il controllo.
La sequenza lo mostra affrontare figure che i giocatori di Silent Hill 2 riconoscono all'istante - i Creepers striscianti, i Lying Figures deformi e quelle inquietanti Infermiere che ogni volta sembrano una distorsione del desiderio e della paura.
La frase "You live here now" ("Ora vivi qui") che apre il trailer non funziona solo come minaccia, ma come condanna personale: nessuno torna a Silent Hill per caso e nessuno se ne va identico. L'attesa si concentra però sull'ultima inquadratura, un'apparizione rapida ma impossibile da ignorare: Pyramid Head, o "Red Pyramid", il simbolo più riconoscibile dell'intera saga, una personificazione dell'espiazione che non lascia scampo. Il trailer offre anche il primo sguardo a Evie Templeton nel ruolo di Laura, personaggio fondamentale nella narrazione emotiva e visiva del film.
Una fedele reinterpretazione del capitolo più amato
La regia torna a Christophe Gans, autore del primo Silent Hill del 2006, con un ambizioso rilancio della saga cinematografica. A descrivere la natura del progetto è stato proprio Gans quando il film venne annunciato: "Return to Silent Hill è una storia d'amore mitologica su qualcuno così innamorato da essere disposto ad andare all'inferno per salvare qualcuno." Una definizione che chiarisce l'approccio psicologico e tragico della pellicola, lontano dall'horror urlato e vicino al turbamento esistenziale del videogioco.
Il film segue James, interpretato da Jeremy Irvine, descritto come "un uomo spezzato dopo la perdita del suo unico grande amore", richiamato a Silent Hill da una lettera inspiegabile. Accanto a lui Hannah Emily Anderson, nel ruolo della donna che ha dato origine alla sua discesa.
Il percorso produttivo è stato costruito in parallelo con Konami, come spiegato dal produttore Victor Hadida: "Christophe e io stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner di Konami mentre aggiornano il videogioco per creare anche una versione di Silent Hill per il pubblico cinematografico contemporaneo. Ritroverete i mostri iconici - ma ci saranno anche nuovi design."
Una sinergia pensata non per riscrivere il mito, ma per espanderlo, riportando Silent Hill sotto i riflettori con fedeltà, evoluzione e quell'atmosfera inconfondibile che resta impressa più dei mostri: la sensazione che l'orrore non venga dall'esterno, ma da dentro.