Quentin Tarantino, le attrici dei suoi film lodano i suoi personaggi femminili definendo il regista un "prezioso alleato". Questa è la miglior risposta alle polemiche emerse dopo la visione di C'era una volta a... Hollywood riguardo allo scarso spazio e alle poche battute affidate a Margot Robbie, che nel film interpreta l'attrice Sharon Tate.
A Cannes Quentin Tarantino ha rifiutato di rispondere alle accuse mossegli in passato in altre occasioni. Se alcuni suoi personaggi femminili, come Jackie Brown e la Sposa di Kill Bill, sono stati lodati e presi ad esempio, altri - Broomhilda di Django Unchained e Daisy Domergue di The Hateful Eight - hanno sollevato polemiche per il trattamento sadico e brutale riservato alle donne nel cinema di Tarantino.
L'argomento è stato toccato in un nuovo documentario, QT8: The First Eight, di Tara Wood, dedicato al regista di culto, in cui le attrici che hanno lavorato nei suoi film lo lodano per il modo in cui dipinge le donne. "Parla delle donne come nessun altro nell'industria" dichiara Jennifer Jason Leigh, Daisy Domergue in The Hateful Eight. L'attrice cita Jackie Brown come esempio principe lodando la performance di Pam Grier "meravigliosa e imperfetta e disperata, e al tempo stesso fortissima."
Quentin Tarantino ama o odia le donne? Uno sguardo ai personaggi femminili nei suoi film
"Il fatto che abbia sempre donne in ruoli forti non è qualcosa che lui necessariamente sbandiera" specifica la star di Kill Bill Lucy Liu. "Per lui, è normale che le donne sappiamo combattere o siano delle leader, è una cosa naturale."
Anche Zoe Bell, collaboratrice di Tarantino fin dai tempi di Kill Bill, dove ha fatto da stuntwoman a Uma Thurman, loda il regista e spiega che Tarantino "crea per le donne i ruoli che vorrebbe vedere. Lo stesso accade per i suoi dialoghi. Alcuni uomini potrebbero dire 'Le donne non parlano davvero così', ma in realtà lo facciamo davvero. Verrebbe da chiedersi se sia una specie di donna nella sua mente, e probabilmente è così".
L'universo di Quentin Tarantino: Guida ai collegamenti tra i suoi film
Dopo la polemica sorta al Festival di Cannes sulle poche battute affidate a Margot Robbie in C'era una volta a Hollywood, Quentin Tarantino ha analizzato la sua visione del personaggio di Sharon Tates specificando:
"Pensavo che sarebbe stato toccante e piacevole, triste e malinconico, passare del tempo con lei, vederla semplicemente esistere. Non avevo una grande storia e non volevo mostrare il suo lavoro nel film in modo che parlasse con gli altri personaggi dando vita a nuovi eventi. Volevo semplicemente mostrare una sua giornata in giro per la città, guidando la macchina, visitando luoghi, essendo semplicemente se stessa. Volevo che fosse speciale e pieno di significato. Volevo vedere Sharon viva, senza seguire per forza una storia precisa."
Per approfondire la questione potete leggere la nostra recensione di C'era una volta a Hollywood.