Pomeriggio Cinque, Carlo Calenda rimanda l'intervista: "L'alluvione nelle Marche ha la priorità"

Carlo Calenda ha rinunciato alla sua intervista a Pomeriggio Cinque: il leader d'Azione ha preferito dare priorità ai servizi sull'alluvione nelle Marche.

Carlo Calenda doveva essere intervistato da Barbara D'Urso a Pomeriggio Cinque ma ha rimandato il suo intervento: il leader di Azione, vista la tragica alluvione nelle Marche, ha preferito dare priorità ai servizi che arrivavano dalla regione colpita dalla tragedia.

I leader politici sono tornati nel salotto pomeridiano di Barbara D'Urso in vista delle Elezioni Politiche del prossimo 25 settembre, il primo ad essere intervistato doveva essere Carlo Calenda, ex Ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni. Il leader di Azione era collegato in diretta con Barbara D'Urso venerdì' 16 novembre, in una trasmissione completamente incentrata sulla tragedia che aveva colpito le Marche la notte precedente.

I servizi sull'alluvione hanno costretto Barbara D'Urso a rimandare di qualche minuto l'intervista a Calenda, cosa di cui la conduttrice partenopea si è prontamente scusata. L'ex ministro, da parte sua, è stato disposto a lasciare il suo spazio ai servizi che arrivavano dalle Marche: "Se lei in questo momento vuole seguire l'alluvione, io penso che in questo momento sia assolutamente prioritario, per me non c'è problema fare questa intervista in un altro momento o non farla", ha detto, come si vede nella clip caricata su Mediaset Infinity.

Subito dopo Calenda ha aggiunto: "Quello che voglio fare o non fare io politicamente conta molto poco in questo momento, quindi se lei è d'accordo io quello che farei è lasciarle lo spazio per continuare con il suo collegamento. E noi lo faremo un'altra volta, con grande piacere, ma quando ci sono le tragedie tutti fanno un passo indietro".

Barbara D'Urso ha ringraziato il leader d'Azione per il passo indietro e, prima di congedarlo, gli ha chiesto di commentare la tragedia delle Marche. Calende ha affermato: "Dobbiamo fare una legge sul clima che deve prevedere la messa in sicurezza degli argini lavori che vanno fatti con procedure commissariali e non ordinarie", cosa che snellirebbe l'iter burocratico.