Polonia contro Netflix per il documentario sui campi di concentramento: "Riscrive la storia"

La Polonia ha attaccato Netflix per via di un dettaglio storicamente inesatto contenuto nel documentario sui campi di concentramento Solo il diavolo lo sa.

Se la Polonia si è messa contro Netflix è tutta colpa della docuserie Solo il diavolo lo sa e di un dettaglio alquanto inaccurato storicamente che ha fatto andare su tutte le furie il primo ministro Mateusz Morawiecki che ha addirittura scritto in prima persona al boss Reed Hastings.

Cosa è successo: lo scorso 4 novembre è arrivata sulla piattaforma streaming Solo il diavolo lo sa, serie tv documentario in 5 puntate che ripercorre il caso di John Demjanjuk, detto "Ivan il terribile", soldato ucraino naturalizzato statunitense accusato di essere una guardia carceraria del campo di concentramento di Treblinka e uno dei più feroci assassini del regime nazista.
Nella serie, però, c'è un grande problema a cui Varsavia ha chiesto di porre rimedio: le carte geografiche usate in Solo il diavolo lo sa non sono esatte perchè indicano i campi di sterminio all'interno dei moderni confini della Polonia, non specificando però che quei territori erano all'epoca sotto il dominio della Germania nazista.

In questo modo, ha spiegato il primo ministro Mateusz Morawiecki, gli spettatori possono avere l'impressione che la Polonia fosse consapevole e complice di quelle atrocità: "Il nostro Paese non esisteva a quel tempo come Stato indipendente. Milioni di polacchi stessi furono assassinati in quei luoghi, ma quel dettaglio di Solo il diavolo lo sa riscrive la Storia, falsificandola". Infatti, come si sottolinea, fu proprio l'invasione tedesca della Polonia, nel 1939, l'atto scatenante della seconda guerra mondiale.

Sulla questione sono intervenuti anche il Ministero degli Esteri polacco, con un tweet che invita Netflix a rimanere "fedele alla Storia!" e diffonda la cartina esatta con i confini dell'epoca, e il museo di Auschwitz che, ancora con un messaggio via Twitter, ha bollato come inesatte non sole le mappe ma molte delle informazioni contenute nelle 5 puntate.

E Netflix? Al momento nessuna risposta è arrivata dal quartier generale americano, ma un portavoce della piattaforma streaming dalla Polonia fa sapere che non è intenzione dell'azienda offendere o mettere in dubbio e negare alcun valore o fatto storico.