Quando Clint Eastwood arrivò sul set di Per un pugno di dollari rimase colpito dalle scarse conoscenze della troupe e degli sceneggiatori italiani: nessuno era all'altezza della situazione e gli scrittori non sapevano niente del Western americano che stavano girando.
L'attore americano dovette sottolineare che i berretti di pelle di daino venivano indossati dai cacciatori di pelli nell'era di Davy Crockett, intorno al 1820, e non da pistoleri e cittadini nell'Ovest americano degli anni 1870, come avevano invece scritto gli sceneggiatori italiani di Sergio Leone.
Poiché si trattava di una coproduzione italiana/tedesco/spagnola, sul set c'era una barriera linguistica piuttosto significativa. Il celebre attore ha comunicato con lo sceneggiatore e regista Sergio Leone e con la troupe italiana principalmente attraverso lo stuntman Benito Stefanelli.
Eastwood ha ricordato: "Non sono mai stato in Italia. Non sono mai stato in Spagna. Non sono mai stato in Germania. Non sono mai stato in nessuno dei paesi in cui venne prodotto questo film. Il peggio può venire fuori da questo è un bel viaggio. Vado laggiù e apprendo alcune cose. Vedrò come si girano i film negli altri paesi."
All'inizio, Clint Eastwood ebbe alcuni importanti disaccordi con Leone, in particolare a proposito della sceneggiatura di Per un pugno di dollari che, secondo l'attore, era troppo prolissa; dopo aver convinto il regista a ridurre al minimo i suoi dialoghi, i due iniziarono a collaborare in modo più produttivo.