Netflix: aumento del prezzo dell'abbonamento anche in Italia?

Netflix ha annunciato un aumento del prezzo per alcuni abbonamenti in Stati Uniti e Canada, ma il rincaro verrà applicato anche in Italia?

L'aumento del prezzo dell'abbonamento Netflix riguarderà anche l'Italia? La domanda e il timore sono leciti dopo che, appena due settimane fa, il servizio streaming aveva annunciato aumenti per gli USA e che, a quanto pare, stanno riguardando anche il Canada.
UPDATE : Netflix ci ha confermato che gli aumenti riguardano solo USA e Canada, e che se qualcuno ha ricevuto la nota che potete leggere sotto è perché ha l'account negli Stati Uniti o Canada e paga secondo le tariffe dei due paesi.

In un post su Facebook, Stefano Silvestri de La Gazzetta dello Sport condivide lo screenshot dell'avviso targato Netflix e nel post parla chiaramente di aumenti in euro a partire dal 15 dicembre. C'è un però: nell'immagine la valuta è espressa in dollari canadesi. Questo perchè, come si fa notare nei commenti, l'utente possiede uno degli account "ibridi", ovvero sottoscritti quando in Italia il servizio non era ancora disponibile.
Che un rincaro ci sarà, però, è notizia confermata: già un paio di settimane fa, infatti, Netflix aveva annunciato aumenti, per USA e Canada, per i suoi abbonamenti standard e premium, che passeranno rispettivamente da 12,99 a 13,99 dollari, e da 15,99 a 17,99 dollari.
Rimarrà inalterato invece il piano entry-level, fermo a quota 8,99 dollari e mai più aumentato dopo il rincaro già applicato dalla piattaforma nel 2019.

Come un portavoce del servizio streaming aveva già spiegato in varie interviste con Cnbc e Variety, il rincaro riguarderà immediatamente tutti i nuovi abbonati, mentre sarà applicato gradualmente a chi è già cliente Netflix, che vedrà lievitare i prezzi direttamente in bolletta ma non prima di avere ricevuto, almeno un mese prima, la comunicazione adeguata.

E l'Italia? Per il momento tutti i Paesi all'infuori di Stati Uniti e Canada non sembrano essere interessati all'aumento di Netflix ma, come accaduto già in passato, per ricevere la cattiva notizia anche in euro potrebbe essere solo questione di pochi mesi o addirittura settimane.