Dopo essere stato ricoverato in condizioni disperate lo scorso 16 maggio, Gaetano Di Vaio è morto poche ore fa a causa delle ferite riportate in un brutto incidente in moto, avvenuto in Via Santa Maria a Cubito.
L'attore aveva 56 anni ed era principalmente noto per la sua partecipazione alle prime due stagioni di Gomorra, ispirata al bestseller di Roberto Saviano, in cui interpretava "Baroncino", fedelissimo del clan Savastano di Secondigliano.
Una vita incredibile
La storia vera di Gaetano Di Vaio è stata ricca di vicende incredibili, proprio come il suo personaggio fittizio, e l'ha anche raccontata nelle pagine del libro biografico "Non mi avrete mai", scritto insieme a Guido Lombardi.
Di Vaio ha vissuto a lungo a Piscinola, tra povertà, tossicodipendenza, rapine e detenzione in riformatorio, comunità e carcere di Poggioreale.
Uscito di galera, parte una nuova vita. Di Vaio comincia a raccontare la marginalità, i giovani, il dolore del quartiere napoletano in cui ha vissuto. La decisione di ascoltare e osservare attraverso una telecamera: drammi e tragedie, in due documentari, Largo Baracche e Il loro Natale, ambientati uno ai Quartieri Spagnoli, l'altro tra il carcere femminile di Pozzuoli e le case delle famiglie delle donne detenute. Di Vaio diventa anche imprenditore e coordina diverse produzioni affinché portino le riprese proprio in quei territori meno fortunati.
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Tutto ciò è sublimato nel film Là-bas di Guido Lombardi, che parla di immigrazione nel contesto di Castel Volturno; la pellicola ottiene il Leone del futuro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011 e Di Vaio proprio è uno dei produttori. Nel 2009 aveva co-scritto per Abel Ferrara il docu-film Napoli Napoli Napoli