James Cameron: secondo il regista di Avatar il 3D non è mai morto

James Cameron è recentemente tornato a parlare del 3D e della sua affermazione nell'immaginario collettivo degli spettatori cinematografici di tutto il mondo.

James Cameron è tornato a parlare del formato 3D: secondo il regista di Avatar il 3D è stato consolidato nel corso degli anni da una serie di film importanti anche dal punto di vista commerciale; fra questi troviamo Avatar, del 2009, che rimane il film con il maggior incasso di tutti i tempi con 2,8 miliardi di dollari, Alice in Wonderland di Tim Burton, che ha ulteriormente dimostrato il valore del formato 3D con il suo 1 miliardo di dollari lordi in tutto il mondo, seguiti da lavori come Gravity e Life of Pi.

Una futuristica immagine di James Cameron sul set di Avatar
Una futuristica immagine di James Cameron sul set di Avatar

Secondo Cameron, pur avendo perso il suo fascino iniziale, non è affatto morto: durante una serie di recenti incontri promozionali legati alla riedizione di Avatar, il regista si è esposto riguardo al 3D dicendo che: "Alla maggior parte delle persone sembra che il 3D sia finito. Ma in realtà non è finito. È stato appena accettato". Dal suo punto di vista si tratta di un qualcosa che puoi scegliere o meno, in fase di visione.

Secondo il cineasta si potrebbe paragonare il 3D all'avvento del colore nel cinema: "Quando i film a colori sono usciti per la prima volta, è stato un grosso problema e insieme una svolta. La gente andava a vedere i film perché erano a colori. Penso che all'epoca di Avatar, le persone andassero a vedere il film perché era in 3D... Penso che abbia avuto un impatto sul modo in cui i film stessi venivano presentati, arrivando ad essere semplicemente accettato e parte dello spirito del tempo e di come viene fatto."

Avatar 2: James Cameron, un ritorno nel segno del rischio

Avatar 2 James Cameron Edie Falco
Avatar 2: James Cameron e l'attrice Edie Falco nel compound militare

Come suggerito da James Cameron, il 3D ha destato scalpore nel 2010 circa, ottenendo i favori di critica e pubblico, segnando anche qualche curiosa innovazione: "Avatar vinse la migliore fotografia con una fotocamera digitale 3D. Nessuna fotocamera di questo tipo aveva mai vinto l'Oscar per la miglior cinematografia prima d'ora. Poi due dei tre anni successivi, le stesse cineprese furono utilizzate da altri cineasti che vinsero ancora. Risultano, quindi, tre anni su quattro in cui l'Academy ha abbracciato la cinematografia digitale. E tutti e tre quei film erano in 3D". Non ci resta che vedere se con l'arrivo nelle sale del nuovo Avatar: La via dell'acqua il 16 dicembre il regista riuscirà o meno a far tornare in auge il formato 3D.